La bolletta della luce incide molto sul bilancio familiare e nel periodo di pandemia ha subito un forte incremento. L’aumento di tutti i consumi domestici è dovuto al fatto che le restrizioni del Governo hanno imposto permanenza a casa. In questo modo tutte le spese sono aumentate in controtendenza degli stipendi messi a rischio dalle chiusure. Quindi, Per risparmiare sulla bolletta della luce in molti effettuano quest’operazione ma non sanno cosa rischiano e cosa può succedere. Questa tattica serve a falsare i consumi effettivi ma ha creato enorme problematiche discusse nelle aule dei Tribunali. Analizziamo di cosa si tratta.
Per risparmiare sulla bolletta della luce in molti effettuano quest’operazione ma non sanno cosa rischiano e cosa può succedere
L’operazione di cui parliamo riguarda l’applicazione del magnete sul contatore della luce. A chiarire i rischi che si corrono è una recente sentenza della Corte di Cassazione la numero 19937/21.
Il magnete applicato sul contatore falsifica i consumi, con un rallentamento drastico degli scatti. Questo permette di consumare energia elettrica senza pagare o pagando un importo minimo.
A volte non c’è bisogno di ricorrere a espedienti che possono condurre ad un reato punibile penalmente. Ci sono molte agevolazioni dello Stato che oltre alla ristrutturazione gratis prevedono sconti pazzeschi sulla bolletta con il Superbonus 110% e risparmi notevoli sulle bollette.
La calamita sul contatore è reato penale
Questo comportamento secondo la Corte di Cassazione costituisce reato di furto di energia punibile con una denuncia penale.
Ma questo non è l’unico problema per chi mette in atto quest’operazione. Sempre la Corte di Cassazione, evidenzia che l’applicazione della calamita sul contatore comporta anche l’aggravante del mezzo fraudolento. In effetti, si rischia una multa da 927 a 1500 euro e sei anni di reclusione.
Riepilogando, chi inserisce la calamita sul contatore, può essere punito con il reato di furto aggravato del mezzo fraudolento. In quanto viola la protezione e la custodia applicata dall’Ente.