Per ridurre consumi ed abbassare la bolletta molti ricorrono a questo geniale e semplice metodo innovativo ma occhio alla valutazione

bolletta

I crescenti costi energetici e la volatilità del mercato delle materie prima riporta l’attenzione su un dato di fatto. I sistemi convenzionali di approvvigionamento sono sempre più cari e rischiosi. L’ordinamento italiano ed europeo ci sta provando in molti modi ad incentivare sistemi di consumo alternativo. Un’ipotesi ghiotta di cui abbiamo parlato recentemente è l’istituzione delle comunità energetiche. L’alternativa alla rete, sempre più sensata ed economica, è infatti l’autoconsumo.

Quello di cui parleremo oggi è un sistema che rende più sensato il fotovoltaico. Molti escludono la costruzione di un impianto fotovoltaico perché sarebbe comodo solo in certi orari della giornata. Quando cioè spesso sono tutti assenti da casa perché impegnati al lavoro o a scuola. Infatti, nell’orario serale occorrerebbe comunque ricevere energia dal servizio della rete generale. Questo avrebbe evidenti costi in bolletta.

Ma questo è un errore, perché questo problema può essere ovviato dall’acquisto di un impianto di accumulo che evita la dispersione dell’energia fotovoltaica giornaliera. Così, ecco una valutazione economica sulla convenienza di questo acquisto. Il risparmio infatti c’è, visto che per ridurre consumi ed abbassare la bolletta molti sono passati ad utilizzare questo sistema.

Cos’è, come funziona e quando potrebbe convenire il sistema di accumulo

In estrema sintesi, il sistema di accumulo conserva nelle batterie l’energia assorbita durante il giorno. L’impianto, di sera, utilizza l’energia delle batterie. Solo una volta scariche, utilizzeremmo l’energia della rete comune (con i relativi costi). Potenzialmente questo sistema garantisce la completa autonomia. Certo, occorre effettuare una valutazione di utilizzo previsto ben calibrata. Ma partiamo dal prezzo di questo sistema.

Il costo dipende dalla quantità di accumulo previsto e dalla tecnologia utilizzata. Per questo motivo, non sempre il prodotto più costoso garantisce una rendita migliore. I sistemi variano da una cifra di 3.000 euro (batteria al piombo-gel della durata di 5 anni) a una di 8.000 euro (batterie con massimo accumulo tra quelle agli ioni di litio). Dovremmo però considerare che l’acquisto è soggetto ad un credito d’imposta del 50% del prezzo spalmato su 10 anni. L’ANIE (Associazione Nazionale Imprese Elettroniche ed Elettrotecniche) in recenti studi prevede inoltre una impressionante riduzione del costo di questi oggetti (fino al 50%). Questo, grazie alla maggiore concorrenza e al miglioramento della tecnologia. Infine, utilizzare un impianto di accumulo potrebbe abbattere il costo delle bollette. Infatti, si stima che l’autoconsumo ricoprirebbe fino all’80% del fabbisogno. Tutte queste indicazioni dimostrano una indiscutibile convenienza sul lungo termine.

Per ridurre consumi ed abbassare la bolletta molti ricorrono a questo geniale e semplice metodo innovativo ma occhio alla valutazione

Le domande cui rispondere sono: utilizziamo in famiglia più l’energia elettrica dopo il tramonto rispetto a prima? E poi, quanta energia utilizziamo dopo il tramonto? In base alle risposte potremo scegliere se dotarcene ed, eventualmente, quale possa essere il modello più congeniale in base alle necessità di accumulo. In pochi anni potremmo autosostentarci e risparmiare decisamente.

Certo, l’entità della spesa iniziale è alta, e non tutti sono in grado di sostenerla nonostante le prospettive positive. L’ulteriore vantaggio è che questo sistema potrebbe essere pensato in collaborazione con altre utenze o con il condominio. Ecco allora realizzato un sistema di comunità energetica rinnovabile. In questo caso, gli incentivi e le detrazioni potrebbero durare per ben 20 anni.