Il tumore del colon-retto è una patologia tra le più diffuse nel Mondo occidentale, al secondo posto per le donne dopo quello alla mammella ed al terzo posto per gli uomini dopo quello del polmone e della prostata.
Come molte neoplasie, il cancro del colon-retto si annuncia con sintomi chiari soltanto ad uno stadio avanzato, restando silente per gran parte del suo sviluppo. Tra i fattori di rischio molti sono comuni ad altre patologie.
Parliamo di obesità, sedentarietà, vizio del fumo e dieta squilibrata a favore di grassi e proteine animali.
La diffusione maggiore è tra i soggetti di età compresa tra i 60 ed i 75 anni.
Esistono però degli studi che invitano anche i più giovani a prestare attenzione a questa patologia con largo anticipo.
Per queste persone sembrerebbe aumentare il rischio di sviluppare un tumore del colon prima di altri
Uno studio condotto dall’Harvard T.H. Chan School of Public Health ha rilevato infatti una maggiore incidenza di questo tipo di tumore soprattutto in determinati pazienti.
Analizzando il registro tumori svedesi, gli studiosi di Harvard hanno evidenziato come la diagnosi di tumore al colon-retto precoce tocchi in particolar modo i figli e i fratelli di chi ha avuto polipi al colon. I dati riportati parlano del 62% dei casi analizzati e confermano che l’incidenza aumenta in presenza di una storia familiare di tumore del colon-retto.
Questo è tanto più vero per quei casi in cui la diagnosi di polipi o di cancro è arrivata anche prima dei 50 anni.
Sembrerebbe addirittura che le persone con due o più parenti colpiti sia da polipi che da tumore hanno un rischio di 5 volte superiore ammalarsi rispetto al resto della popolazione.
In effetti, per queste persone sembrerebbe aumentare il rischio di sviluppare un tumore del colon prima di altri.
Cosa fare?
Questa scoperta potrebbe destare preoccupazione tra chi ha avuto in famiglia dei casi simili. Secondo la prospettiva dei ricercatori però questa può essere una preziosa informazione.
Infatti, secondo lo studio per queste persone l’avvio di screening periodici precoci potrebbe essere determinante nell’intercettare questo tipo di killer silenzioso.
La “buona notizia”, che si può dedurre dallo studio consultabile qui, è dunque che avendo questa informazione si ha un certo margine di vantaggio sulla malattia.
Questo consentirebbe di muoversi con un certo anticipo con esami diagnostici, come la colonscopia, che possono rivelarsi determinanti.
In questo articolo inoltre abbiamo già spiegato come prendersi cura del colon e allontanare lo spettro delle malattie.