Un detto popolare ci ricorda che siamo ciò che mangiamo. Non è completamente vero, però, in parte, il nostro stato di salute è determinato dagli alimenti che ingeriamo. Assumendo il cibo, infatti, possiamo assimilare elementi fondamentali per il buon funzionamento di ogni parte del nostro corpo, dai muscoli all’apparato digerente, dal cervello alle ossa. Ogni proteina, vitamina, ogni sale minerale, contribuiscono al mantenimento del nostro benessere. Con l’andar del tempo è normale che qualcosa possa funzionare meno bene, a prescindere dalla comparsa di certe malattie. Specialmente le donne, dopo la menopausa, possono essere soggette all’insorgenza dell’osteoporosi. Una delle raccomandazioni primarie da parte dei medici è quella di privilegiare cibi che contengano vitamina D e calcio, ottimi per il tessuto osseo.
Per prevenire osteoporosi e fratture ossee oltre al calcio attenzione al giusto apporto di questa vitamina
L’esercizio fisico senz’altro aiuta a sostenere lo scheletro, poiché si rafforza la muscolatura. Ciò che spesso si trascura, però, è il compito della vitamina K. Conosciamola meglio. Ce ne sono di tre tipi:
- K1, di origine vegetale;
- K2, è l’intestino a produrla;
- K3, sintetica, la si trova in alcuni farmaci specifici.
La vitamina K svolge alcune funzioni importantissime, poiché interviene nei processi di coagulazione del sangue e aiuta il mantenimento della struttura ossea. Questo avviene perché alcune proteine sono K-dipendenti, ossia vengono sfruttate dalle ossa, insieme al calcio, proprio tramite la vitamina K. In conseguenza di alcune patologie o uso prolungato di antibiotici, oltre a una dieta priva di alcuni alimenti, se ne può riscontrare una carenza. I sintomi possono essere il sanguinamento a livello intestinale o dal naso, facilità alle ecchimosi, uscita di sangue anormale dopo una puntura, tra gli altri. L’esame clinico per accertarsene è la misurazione del tempo di protrombina. Ne consegue, quindi, che, in generale, una grave carenza può determinare emorragie ed esposizione alle fratture.
Dove si trova la vitamina K
A parte l’essere prodotta dall’intestino, sono soprattutto i vegetali la fonte esterna di questa vitamina. È liposolubile e non è necessario introdurla ogni giorno col cibo in grandi quantità, dato che si accumula nel fegato, rilasciandola all’occorrenza. Ne bastano circa 140 microgrammi al giorno e bisogna evitare, semmai, la sua totale mancanza. Contengono vitamina K le verdure a foglia verde, tipo cavoli, broccoli, lattuga, spinaci, e alcuni frutti, come kiwi, mirtilli, uva, fichi. In una dieta normale, quindi, di solito l’apporto di questo elemento può essere sufficiente. In conclusione, per prevenire osteoporosi e fratture ossee oltre al calcio attenzione al giusto apporto di questa vitamina.