Siamo giunti alla fine del primo semestre del famoso cashback. Dovrebbero quindi dar luogo a rimborsi gli acquisti effettuati per uso privato dal 1° gennaio al 30 giugno, con almeno 50 transazioni diverse..
Molti cittadini pensano di ricevere il primo rimborso nei primi giorni di luglio. In realtà, il rimborso non è automatico e per ottenere il cashback bisogna superare il severo controllo finale.
I primi controlli effettuati
Ogni volta che c’è da guadagnare non mancano i furbetti. Un esempio sono quelli che facevano benzina spezzettando il pieno in tanti micro rifornimenti per accumulare più transazioni elettroniche.
Molti furbetti, però, non si fermavano a questo. Dopo aver raggiunto i 50 pagamenti elettronici i privati cercavano ancora di aumentare il numero delle transazioni elettroniche. Lo scopo era quello di salire velocemente in classifica per puntare al super premio di 3 mila euro. Possono aggiudicarselo coloro che in un semestre realizzano il maggior numero di transazioni elettroniche.
Per ottenere il cashback bisogna anche superare il severo controllo finale
Per questo motivo il Fisco ha dovuto pensare anche ad un controllo finale. Il premio finale, come dicevamo, è pari ad euro 3 mila ed è previsto a favore dei primi 100 mila cittadini in classifica per maggior numero di pagamenti elettronici. Lo Stato, in pratica, spende 300 mila euro solo per il super premio di ogni semestre.
In cosa consiste il controllo finale
Si suppone che la tecnica dei furbetti sia sempre la stessa, frammentare i pagamenti che potrebbero, in realtà, essere accorpati.
Il Fisco passerà al vaglio tutte le operazioni elettroniche per piccoli importi che un privato ha effettuato, per esempio, nello stesso negozio. Saranno sotto osservazioni gli acquisti per importi minimi presso lo stesso esercente in giorni ravvicinati.
La sanzione
La sanzione prevista è molto pesante. I furbetti smascherati, infatti, verranno esclusi dall’intero meccanismo del cashback. Non solo non riceveranno il super premio da 3 mila euro, ma addirittura non riceveranno nemmeno il rimborso del 10% di quanto hanno speso.
Speriamo che non vengano ritenuti furbetti coloro che tutte le mattina pagano col bancomat la colazione al bar, oppure comprano col bancomat la merenda per scuola ai figli al panificio. In fondo il cash back era nato proprio per stanare la micro evasione da parte di certi negozianti.
Quindi, come abbiamo detto, per ottenere il cashback bisogna anche superare il severo controllo finale.