Per le cartelle esattoriali mai buone notizie ma ci sono novità in arrivo!

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Per le cartelle esattoriali mai buone notizie ma ci sono novità in arrivo. Vediamo cosa sta succedendo.

Capita a tutti prima o poi di imbattersi in una cartella esattoriale: notifiche di pagamento per tasse, imposte e contributi vari non versati o versati con ritardo che irrompono nelle nostre giornate, mandandoci su tutte le furie. Quando meno ce lo aspettiamo, arriva una raccomandata da un mittente insolito, l’Agenzia delle Entrate – Riscossioni. La lettera chiede di versare un importo al Fisco entro 60 giorni e mette in mora il destinatario. Il contenuto è a volte incomprensibile per il comune cittadino, difficile da decifrare tra clausole, formule e codici illeggibili.

Si riconoscono a occhio nudo dal mittente, Agenzia delle Entrate – Riscossioni, ente pubblico economico subentrato ad Equitalia dal 2017 per riscuotere le somme dovute a tutte le pubbliche amministrazioni. Gli importi sono maggiorati da sanzioni salate, interessi legali e spese di notifica e se non si paga entro i termini scatta il sequestro dei beni: l’Agenzia accede alle banche dati pubbliche come l’anagrafe dei rapporti bancari e di lavoro e dispone il pignoramento sul conto corrente, lo stipendio o la pensione.

Occhio alla prescrizione

Attenzione però alle date. Se si tratta di imposte di cinque, dieci o tre anni indietro, in base al tipo di pagamento, il debito verso il Fisco è prescritto. L’Agenzia delle Entrate non può pignorare o ipotecare i beni del cittadino insolvente e la cartella esattoriale diventa illegittima.

Norme fiscali oggi più leggere

Una normativa fiscale molto severa dunque che negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, risulta tuttavia alleggerita da nuove regole: il cittadino può chiedere la dilazione o la rateizzazione di pagamento delle imposte dovute. Dal 2018 il decreto “rottamazione ter” (DL n.119/2018) ha introdotto la definizione agevolata dei carichi fiscali pendenti: le somme dovute dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2017 potevano essere rateizzate entro il 30 aprile 2019 e i debiti già iscritti a ruolo estinti con un pagamento ridotto, senza sanzioni e interessi di mora.

Il “saldo e stralcio” previsto nella legge 145/2018 ha tagliato i debiti fiscali e azzerato le sanzioni e gli interessi per i cittadini in grave difficoltà economica. Più di recente, il Decreto Sostegni (DL 41/2021) ha cancellato ai contribuenti con redditi fino a 30.000 euro le cartelle fiscali 2000-2010 di importo inferiore a 5000 euro, fissando il termine del 31 ottobre 2021. Ha infine differito al 30 aprile 2021 la sospensione delle vecchie e nuove cartelle esattoriali e le procedure di riscossione cautelari ed esecutive. Le rate 2020 derivanti dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio erano slittate al 31 luglio 2021 e quelle del 2021 al 30 novembre di quest’anno.

Per le cartelle esattoriali mai buone notizie ma ci sono novità in arrivo

Ma le novità non finiscono qui: un nuovo decreto fiscale approvato in via definitiva il 15 ottobre scorso ha previsto lo slittamento al 30 novembre 2021 delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio scadute nel 2020 e nel 2021, purché pagate per intero. Le nuove cartelle esattoriali notificate a partire dal 31 dicembre 2021 potranno essere pagate non più entro 60 ma entro 150 giorni dalla notifica e senza interessi di mora. Ultima chiamata dunque, scaduta la quale i distratti non avranno più scampo di fronte al Fisco.