Le azioni Piquadro sono tra il 20% di quelle del settore beni di consumo durevoli, che da inizio anno stanno avendo una performance positiva. Questa classifica è dominata dal titolo Gismondi 1754 che ha guadagnato oltre il 50%, mentre il guadagno delle azioni Piquadro si ferma al 5% circa.
La seduta del 10 giugno e le due precedenti, però, hanno dato un brutto colpo alle velleità rialziste del titolo. Tuttavia, per le azioni Piquadro nulla è ancora compromesso, ma urge una pronta reazione.
Come si vede da grafico, infatti, sono diverse settimane che le quotazioni stanno cercando di avere la meglio sulla forte resistenza in area 2,08 euro (II obiettivo di prezzo). La sua mancata rottura potrebbe determinare un ritracciamento fino in area 1,785 euro. La rottura di quest’ultimo supporto, poi, determinerebbe una definitiva inversione ribassista. In questo caso il titolo potrebbe anche spingersi verso area 1,52 euro, dove ha segnato il minimo annuale a inizio marzo. Sotto questo livello, poi, il titolo potrebbe tornare sui minimi storici in area 0,95 euro.
Al rialzo, invece, la rottura della resistenza in area 2,08 euro potrebbe aprire le porte a una continuazione del rialzo fino in area 2,38 euro.
È interessante notare che in circa l’1% delle sedute di Borsa aperta, il titolo Piquadro non scambia. Nel 5% dei casi, invece, gli scambi sono limitati o alla fase di apertura o a quella di chiusura.
La valutazione del titolo Piquadro
Qualunque sia l’indicatore utilizzato per la valutazione basata sui multipli di mercato, il titolo risulta essere sopravvalutato. Indicazioni diverse, invece, arrivano dal fair value calcolato con il metodo del discounted cash flow. In questo caso, infatti, il titolo risulta essere sottovalutato di oltre l’80%.
Ottime indicazioni, poi, arrivano dall’indice di liquidità che esprime un titolo in ottima salute.
Per le azioni Piquadro nulla è ancora compromesso, ma urge una pronta reazione: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Piquadro (MIL:PQ) ha chiuso la seduta del 10 giugno a 1,96 euro in ribasso del 2,49% rispetto alla seduta precedente.
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