Non bastano gli investimenti pubblici, ci vogliono anche quelli privati.
Se le imprese non investono il PIL non può crescere. Per la ripresa ci vuole impresa?
Dalla contabilità nazionale si vede benissimo che quando il Reddito Nazionale cresce questo è stato determinato dalla spesa per investimenti.
La spesa per investimenti delle imprese può essere suddivisa in tre categorie:
a)Investimenti fissi in macchinari;
b)Investimenti in edilizia residenziale e non;
c)Investimenti in scorte.
Se le imprese investono in queste tre categorie la spesa complessiva del paese aumenta e conseguentemente il PIL.
Inoltre questi investimenti mettono in moto un effetto chiamato in economia “acceleratore” che si ripercuote sull’economia come il moltiplicatore della spesa pubblica Keynesiano.
Questa spesa per investimenti è legata alla domanda aggregata e quindi alle aspettative future di produzione e di spesa.
Oggi queste aspettative sono molto basse, cosa può fare il governo?
Impegnare tutte le risorse possibili nella creazione di infrastrutture ma non solo, ridurre la burocrazia che è una vera e propria zavorra di piombo agli imprenditori.
Per la ripresa ci vuole Impresa? Il consiglio: poche norme e molto chiare.
Legiferare in maniera semplice e chiara, e coordinare le norme in modo tale che si possa sapere con certezza cosa si può fare e cosa no.
Nelle situazioni poco chiare solo un tipo di imprenditore si trova bene, quello delinquenziale o malavitoso.
Non hanno niente da perdere e sperano nell’assenza dei controlli, fare più soldi il prima possibile.
Quelli onesti e seri programmano la loro attività per più anni, perché questa è tutta la loro vita.
Hanno bisogno solo di una cosa, conoscere le regole.
Gli imprenditori possono lavorare molto, pagare anche tasse eccessive ma non sopportano l’assenza di chiarezza, non possono perdere tempo.
I burocrati, al contrario, hanno tutto il tempo per fare in maniera che il loro potere si accresca, in particolar modo quando le norme sono contraddittorie, poco chiare e impossibili da applicare.
Il nostro è un regime di tipo “vincolistico” al quale poi mancano i controlli.
Thomas More, nel suo bellissimo Libro “Utopia” cosi si rivolgeva alla classe dirigente del suo periodo:” che altro fate voi? Prima fate dei ladri, poi li punite.”
Nessuna frase è la più appropriata in questo periodo per i piccoli imprenditori, i professionisti, gli artigiani e commercianti.
Poche differenze o nessuna tra il piccolo, il medio e il grande imprenditore. Sono le micro aziende a sopportare il peso più grosso della burocrazia.
Normative complesse quali la privacy, le norme sull’antiriciclaggio, sulla sicurezza, codice degli appalti, ecc.
Un uomo perbene si trova fuorilegge solo con il pensiero.
Un solo esempio istruzioni per il modello 730/2020 per anno imposta 2019.
Si compone di 107 pagine altre a XV pagine di tabelle allegate e codici, ricordiamo le innumerevoli circolari esplicative, in tutta questa carta, si capisce veramente poco.
Per leggerle almeno due o tre volte e capire qualcosa, ci serve anche una settimana.