Per la compensazione delle spese di giudizio, rileva anche il mutamento di giurisprudenza

Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 41360 del 23/12/2021, ha chiarito alcuni rilevanti profili in tema di condanna alle spese di giudizio. Nella specie, la contribuente aveva proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale.

Per la compensazione delle spese di giudizio, rileva anche il mutamento di giurisprudenza. Studiamo il caso.

I giudici di secondo grado, all’esito del giudizio di rinvio, avevano compensato integralmente le spese «di tutti i gradi» del processo. E questo nonostante che avessero accolto interamente l’appello della stessa contribuente, annullando l’avviso d’accertamento emesso nei suoi confronti in materia di IRAP. In particolare, la ricorrente censurava la pronuncia con riferimento all’aspetto motivazionale della sopravvenienza del mutamento giurisprudenziale dirimente a suo favore. Rilevava infatti la ricorrente che tale orientamento era in realtà già maturato nel corso del primo giudizio d’appello. E quindi prima del successivo giudizio di cassazione con rinvio e dell’ulteriore giudizio di merito. 

La decisione

La Suprema Corte evidenzia che, in tema di spese nel giudizio tributario, è stata introdotta una disciplina autonoma rispetto al codice di procedura civile. Le spese di giudizio possono essere compensate in tutto o in parte soltanto in caso di soccombenza reciproca, o qualora sussistano gravi ed eccezionali ragioni. 

Resta comunque la possibilità di compensare, in tutto o in parte, le spese di giudizio nel caso di «mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti». La Corte Costituzionale ha infatti chiarito che l’ipotesi del mutamento giurisprudenziale su questione dirimente è fattispecie ricavabile dalla clausola generale delle “gravi ed eccezionali ragioni”.

Per la compensazione delle spese di giudizio, rileva anche il mutamento di giurisprudenza. Conclusioni

In conclusione, per le spese di giudizio, rileva anche il mutamento di giurisprudenza. Sempre ferma restando la necessità che la decisione sulle spese sia motivata. Nel caso di specie, la CTR, tuttavia, non aveva contestualizzato cronologicamente, rispetto ai diversi gradi, il revirement giurisprudenziale. La motivazione non consentiva, quindi, di comprendere quando fosse effettivamente intervenuta la modifica del quadro di riferimento. La motivazione sul punto, secondo la Cassazione, poteva pertanto ritenersi meramente apparente e la sentenza andava quindi cassata con rinvio alla Commissione Tributaria Regionale.