Per i top manager il futuro sarà ad U

coronavirus

Tutti si interrogano di come sarà il futuro. Stiamo uscendo a piccoli passi dalla emergenza sanitaria. Per i top manager il futuro sarà ad U, secondo un sondaggio condotto dalla società’ internazionale di consulenza EY, Quest’ultima ha interpellato 2900 esperti di 46 paesi del mondo e il report è stato presentato durante la XXII edizione del Global Capital Confidence Barometer (CCB).

Cosa vuol dire un futuro a U

La ripresa ad U vuol dire dilatata nel tempo. Questo aspetto fa tirare un sospiro di sollievo a lungo raggio anche se l’economia avrà il freno a mano tirato almeno per un anno. Le prospettive potevano essere anche peggiori: il quadro L, fortunatamente, è stato prospettato da meno top manager. In questo caso avrebbe significato un periodo di recessione prolungato, con ripresa tra due anni. Però c’è da fare una riflessione: il 38% degli intervistati ha prospettato una ripresa a V, immediata, con un ritorno ai dati pre-crisi nel penultimo trimestre del 2020.

Su un dato tutti si trovano concordi: il coronavirus avrà un forte impatto sull’economia globale nei prossimi 12 mesi.

Correre ai ripari

Con una prospettiva simile le aziende stanno già rivedendo i modelli operativi. L’interruzione nella logistica e il calo dei consumi ha messo in evidenza la vulnerabilità nelle supply chain di molte aziende. Cosa che preoccupa i top manager la mancanza di forza lavoro qualificata. Per correre ai ripari si stanno cambiando gli assetti e investendo nell’automazione. Saranno perseguiti investimenti in ambito tecnologico e digitale e nell’allocazione di capitale all’interno del proprio portafoglio.

Come agire

Per i top manager il futuro sarà ad U e quindi c’è la necessità per le  aziende di perseguire progetti di fusioni o acquisizioni nei prossimi 12 mesi. L’emergenza coronavirus ha insegnato che bisogna tenersi pronti ad ogni situazione. Per questo motivo è necessario concentrarsi maggiormente sulla flessibilità delle aziende che sapranno adattarsi a periodi alterni del ciclo economico.