L’emergenza coronavirus sta mettendo sotto pressione l’intero sistema bancario italiano. Quello che ancora non è chiaro è come questo reagirà quando la crisi inizierà a farsi sentire sull’economia reale, da luglio in poi. E come le banche, già adesso in difficoltà, reagiranno. Nei prossimi mesi per i risparmi sul conto corrente c’è il pericolo bail-in. Ma c’è la soluzione
Cos’è e come funziona il bail-in
Molti analisti prospettano un autunno caldo, perché sarà allora che il picco della crisi economica farà sentire gli effetti. E le banche, in difficoltà adesso, in autunno, di fronte a una crisi, come reagiranno? E che ne sarà dei 1400 miliardi dei risparmi degli italiani depositati sui conti correnti e conti di deposito? E così si torna a parlare di bail-in. Rinfreschiamoci la memoria su com’è e come funziona.
Il bail-in è un sistema di salvataggio di un istituto bancario in difficoltà, effettuato con i soldi dei correntisti, degli obbligazionisti e degli azionisti. E’ stato istituito dall’Europa con la direttiva europea BRRD (Banking Recovery and Resolution Directive) e dal 1° gennaio 2016 è in vigore in Italia.
Per chi pensa che sia improbabile il fallimento di una banca, forse non ricorda i recentissimi casi di Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Banca Etruria. Senza scordare il salvataggio del Monte dei Paschi e le attuali difficoltà di Carige e Popolare di Bari.
Per i risparmi sul conto corrente c’è il pericolo bail-in. Ma c’è la soluzione
Cosa rischia un correntista bancario in caso di fallimento della banca e di attivazione del bail-in? I primi a concorrere alla ripianificazione del debito contratto dalla banca sono gli azionisti dell’istituto. Se non è sufficiente si aggiungono i possessori delle obbligazioni e infine, se necessario, i titolare di conti correnti. Ma questi ultimi partecipano solo con la liquidità eccedente i 100mila euro. Perché fino a 100mila euro i correntisti sono tutelati dal Fondo di garanzia dei depositi.
Qual è la soluzione per mettere al sicuro i propri risparmi in banca? Regola n. 1: meglio evitare di detenere azioni di banche. Attenzione, si sta parlando di banche non quotate e di azioni non scambiate sui mercati ufficiali di Borsa. E lo stesso vale per le obbligazioni, che sarebbe preferibile fossero quotate su di un listino ufficiale come Borsa italiana.
Regola n. 2: sui conti correnti mai detenere una somma superiore ai 100 mila euro. Se avete liquidità superiore a quella cifra, spezzatela su più conti correnti di banche diverse. Infatti il Fondo di garanzia copre il singolo correntista per depositi fino a 100 mila euro per ogni istituto in cui ha uno o più conti.