Quando la patrimoniale, o il prestito forzoso, arriveranno, andranno a colpire i beni più facilmente aggredibili, ovvero ricchezza liquida e immobilizzata. Conti correnti, conti di deposito e proprietà immobiliari. Nel luglio del 1992 il Governo Amato in cerca di risorse per coprire i buchi di bilancio, fece un prelievo forzoso sui conti correnti.
Per evitare patrimoniale o prestiti forzosi questa è una soluzione
Ad oggi il risparmio degli italiani depositato sui conti correnti bancari, ammonta a oltre 1.600 miliardi. Quando un Governo cercherà risorse aggiuntive per coprire i debiti creati in questi mesi e negli ultimi anni, gli andrà a cercare prima di tutto nella liquidità disponibile.
Mantenere i soldi sul conto corrente non è una cattiva idea, è pessima. Le soluzione per scampare a una patrimoniale, o prestito forzoso, sono diverse, di seguito ne illustriamo una semplice e facilmente applicabile.
Uno dei modi migliori per fuggire a una patrimoniale è quella di investire la liquidità su obbligazioni governative emesse dallo Stato italiano. Difficilmente il Governo andrà a tassare i suoi titoli di Stato. E allora la strada è mettere il risparmio in BOT, CCT o meglio BTP. Per evitare patrimoniale o prestiti forzosi questa è una soluzione.
Le caratteristiche del BTP 2023
ll BTP a scadenza nel novembre del 2023 (Isin: IT0000366655), può essere un ottimo strumento per salvaguardare i risparmi. Preservarli dai costi inutili di un conto corrente e tenerli alla lontana da improvvise manovre su conti correnti. È quotato alla Borsa di Milano sul segmento MOT. Può essere acquistato facilmente in banca o attraverso l’home banking, per chi ha un minimo di praticità.
Le due caratteristiche interessanti sono una cedola super e una scadenza tutto sommato vicina. Il titolo distribuisce una cedola del 9% all’anno, su base semestrale.
Quindi ogni sei mesi (maggio e novembre), lo Stato verserà sul conto corrente del suo possessore il 4,5% del valore nominale del BTP. Se si sono comprati 10mila euro, la cedola semestrale sarà di 450 euro.
Inoltre, la relativa vicina scadenza, da un certo margine di sicurezza sul suo rimborso. Difficile che prima del 2024 l’Italia possa a chiedere la ristrutturazione del debito (ne abbiamo parlato in questo articolo).
Gli aspetti meno favorevoli dell’investimento nel BTP 2023
Ma attenzione. Il valore del BTP al momento dell’analisi è di 127,6 centesimi. Alla scadenza verranno rimborsati 100 centesimi. Quindi chi lo acquistasse adesso e lo tenesse in portafoglio fino al rimborso, perderebbe il 27%.
Acquistandolo a 127,6 centesimi e attendendo la scadenza, si avrà un rendimento medio annuo negativo dello 0,2%. Diciamo che questo è il prezzo che si pagherebbe per garantirsi protezione dalla patrimoniale. D’altronde tenere i soldi sul conto costerebbe probabilmente di più.
Si potrebbe anche prendere un BTP con scadenza più lontana. Per esempio, il BTP con rimborso nel dicembre 2026, rende lo 0,27% annuo lordo ai prezzi di 105,9 centesimi. Ma la sua durata residua di 6 anni non lo pone al sicuro da eventuali possibili ristrutturazioni del debito. Comunque, per evitare patrimoniale o prestiti forzosi questa è una soluzione altrettanto percorribile, anche se meno preferibile.