Per chi ama arte e cultura ecco il contributo a fondo perduto dello Stato fino al 45% della spesa anche per mettersi in proprio 

Italia

L’Italia è uno Stato dalle mille risorse storiche, artiche e culturali. Da Nord a Sud, da Est od Ovest, in montagna o al mare o nell’entroterra, la Penisola è disseminata di tesori. Non a caso, del resto, viene comunemente definita anche Belpaese.

Ora, per chi ama arte e cultura e culla l’idea di mettersi in proprio, esistono appositi sostegni pubblici. In questa sede facciamo riferimento al fondo “Cultura Crea 2.0”, il cui slogan recita: “La cultura diventa impresa”. Un fondo dello Stato il cui plafond è di 50 milioni di euro e destinato a chi intende valorizzare le risorse di Madre Natura. Una bella occasione per tanti, specie per chi ha nel DNA alcune doti: potrebbe diventare,infatti, un imprenditore di successo.

Cos’è e a chi è rivolto questo bando

Cultura Crea 2.0 è l’incentivo pubblico che sostiene la nascita e lo sviluppo di imprese o iniziative no profit nel campo dell’industria culturale, turistica e creativa. Sono 4 gli ambiti di intervento della misura, e precisamente: le startup, le imprese consolidate, le imprese sociali e le reti di impresa.

Le iniziative (e quindi gli investimenti) devono riguardare la valorizzazione delle risorse site nelle Regioni del Sud. Vale a dire (in ordine alfabetico) Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Infine ricordiamo che l’iniziativa è a firma del MIC, il Ministero della Cultura, mentre è gestita da INVITALIA. Vale a dire l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del MEF.

A chi sono rivolti i fondi di Cultura Crea 2.0?

Il bando si rivolge alle MPMI (inclusi i team di persone che vogliono costituire una società) e ai soggetti no profit. In entrambi i casi deve esserci un intento a realizzare un progetto d’investimento nelle Regioni citate, teso a valorizzare il patrimonio culturale-turistico.

Vediamo adesso più da vicino l’incentivo “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale”. Esso si rivolge alle MPMI dell’industria culturale costituite negli ultimi 36 mesi. Comprende anche le cooperative e i team di soggetti che intendono costituire un’impresa entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Il bando finanzia i programmi di spesa fino a 400mila euro che contemplino la creazione o introduzione di prodotti o nuovi servizi in una delle seguenti direttrici:

  • conoscenza;
  • conservazione;
  • fruizione;
  • gestione.

Per chi ama arte e cultura ecco il contributo a fondo perduto dello Stato fino al 45% della spesa anche per mettersi in proprio

Le agevolazioni concesse (nei limiti del regime de minimis) prevedono congiuntamente:

  • un finanziamento a tasso zero, fino al limite del 40% della spesa ammessa;
  • un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.

Il tetto dell’incentivo sale al 45% (in entrambi i casi) per i progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità. Il resto del finanziamento, invece, è di completa pertinenza dei soggetti promotori.

Ancora, per le imprese richiedenti è messo a disposizione anche un servizio di tutoring, fino a un valore massimo di 10mila euro.

In chiusura invitiamo il Lettore interessato alla misura a prendere visione integrale dell’incentivo. In questa sede, infatti, abbiamo riassunto alcuni dei passaggi chiave dell’intera impalcatura in cui si circostanzia la misura ideata dal MIC.

Approfondimento

Il Ministero della Transizione Ecologica comunica che da lunedì 21 si potrà chiedere online questo credito fino a 20.000 euro.