L’Italia è uno Stato dalle mille risorse storiche, artiche e culturali. Da Nord a Sud, da Est od Ovest, in montagna o al mare o nell’entroterra, la Penisola è disseminata di tesori. Non a caso, del resto, viene comunemente definita anche Belpaese.
Ora, per chi ama arte e cultura e culla l’idea di mettersi in proprio, esistono appositi sostegni pubblici. In questa sede facciamo riferimento al fondo “Cultura Crea 2.0”, il cui slogan recita: “La cultura diventa impresa”. Un fondo dello Stato il cui plafond è di 50 milioni di euro e destinato a chi intende valorizzare le risorse di Madre Natura. Una bella occasione per tanti, specie per chi ha nel DNA alcune doti: potrebbe diventare,infatti, un imprenditore di successo.
Cos’è e a chi è rivolto questo bando
Cultura Crea 2.0 è l’incentivo pubblico che sostiene la nascita e lo sviluppo di imprese o iniziative no profit nel campo dell’industria culturale, turistica e creativa. Sono 4 gli ambiti di intervento della misura, e precisamente: le startup, le imprese consolidate, le imprese sociali e le reti di impresa.
Le iniziative (e quindi gli investimenti) devono riguardare la valorizzazione delle risorse site nelle Regioni del Sud. Vale a dire (in ordine alfabetico) Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Infine ricordiamo che l’iniziativa è a firma del MIC, il Ministero della Cultura, mentre è gestita da INVITALIA. Vale a dire l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del MEF.
A chi sono rivolti i fondi di Cultura Crea 2.0?
Il bando si rivolge alle MPMI (inclusi i team di persone che vogliono costituire una società) e ai soggetti no profit. In entrambi i casi deve esserci un intento a realizzare un progetto d’investimento nelle Regioni citate, teso a valorizzare il patrimonio culturale-turistico.
Vediamo adesso più da vicino l’incentivo “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale”. Esso si rivolge alle MPMI dell’industria culturale costituite negli ultimi 36 mesi. Comprende anche le cooperative e i team di soggetti che intendono costituire un’impresa entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
Il bando finanzia i programmi di spesa fino a 400mila euro che contemplino la creazione o introduzione di prodotti o nuovi servizi in una delle seguenti direttrici:
- conoscenza;
- conservazione;
- fruizione;
- gestione.
Per chi ama arte e cultura ecco il contributo a fondo perduto dello Stato fino al 45% della spesa anche per mettersi in proprio
Le agevolazioni concesse (nei limiti del regime de minimis) prevedono congiuntamente:
- un finanziamento a tasso zero, fino al limite del 40% della spesa ammessa;
- un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.
Il tetto dell’incentivo sale al 45% (in entrambi i casi) per i progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità. Il resto del finanziamento, invece, è di completa pertinenza dei soggetti promotori.
Ancora, per le imprese richiedenti è messo a disposizione anche un servizio di tutoring, fino a un valore massimo di 10mila euro.
In chiusura invitiamo il Lettore interessato alla misura a prendere visione integrale dell’incentivo. In questa sede, infatti, abbiamo riassunto alcuni dei passaggi chiave dell’intera impalcatura in cui si circostanzia la misura ideata dal MIC.
Approfondimento