Pensioni INPS di 1.680 euro per chi smette di lavorare a 64 anni

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Insieme agli Esperti di Proiezionidiborsa analizzeremo nel dettaglio le pensioni INPS di 1.680 euro per chi smette di lavorare a 64 anni. E ciò perché comunque l’ambizione della maggior parte dei contribuenti resta quello di anticipare almeno di qualche anno il momento del pensionamento. Pur tuttavia si teme che con pochi anni di contributi l’assegno pensionistico subisca tagli pesanti. Non tutti i lavoratori accetterebbero con animo sereno di poter godere del tenore di vita che godono. Pertanto spesso si rimanda di qualche anno l’accesso al trattamento previdenziale per non vedersi decurtare la retribuzione mensile spettante.

Nell’articolo “Quanto si perde di pensione con Quota 100?”  il Lettore si può fare un’idea dei tagli al rateo mensile previdenziale. Se da un lato si guadagna un’uscita dal mondo lavorativo con un po’ di anticipo, dall’altro si subisce una percentuale di perdita sull’importo pensionistico. Spetta a ciascun contribuente valutare l’eventuale convenienza del prepensionamento in base alla propria condizione lavorativa, allo stato di salute e ad esigenze particolari. Adesso invece vedremo di capire quali sono le pensioni INPS di 1.680 euro per chi smette di lavorare a 64 anni. Si tenga conto che l’età anagrafica e il montante di contribuzione rappresentano le due variabili fondamentali che determinano il possibile incremento dell’assegno.

Pensioni INPS di 1.680 euro per chi smette di lavorare a 64 anni

Accanto ai requisiti anagrafici e contributivi, bisogna considerare il sistema di calcolo cui l’INPS ricorre per determinare l’ammontare della pensione. L’importo dell’assegno aumenta o decresce a seconda che si adotti il criterio retributivo o contributivo. Quando il calcolo del rateo mensile si effettua ricorrendo unicamente al criterio retributivo il percettore di pensione subisce una perdita non trascurabile.

Il lavoratore che inoltra la domanda di pensionamento all’età di 64 anni potrà difatti percepire un assegno più o meno alto in relazione al ricalcolo. Nello specifico, al contribuente di 64 anni che accede alla pensione con 39 anni di contributi spetta un rateo di 1.680 euro. Si ottiene tale importo solo nella misura in cui per il calcolo dell’assegno spettante si ricorre al sistema misto. Al contrario, a parità di età, retribuzione e con reddito in crescita la pensione ammonta a 1.330 euro se il ricalcolo avviene col criterio contributivo.