A partire dal 2021 il Governo intende garantire pensioni INPS da 780 in su ai lavoratori con pochi anni di contributi. Gli Esperti di Redazione vi forniscono di seguito anticipazioni sui benefici che potrebbero ottenere anche coloro che non hanno una lunga storia contributiva. Nell’articolo “Chi non ha mai lavorato ed è senza contributi ha diritto alla pensione?” abbiamo affrontato questioni simili. I Lettori si interrogano spesso sull’importanza dell’anzianità contributiva perché sanno che la loro pensione futura dipenderà molto dal versamento della contribuzione. Tuttavia negli ultimi tempi sempre più lavoratori hanno carriere discontinue, frequenti interruzioni e periodi lavorativi in cui non risulta alcuna copertura assicurativa.
Ciò rende difficile arrivare all’età pensionabile con un montante contributivo in grado di assicurare un rateo pensionistico dignitoso. Chi ha trovato impiego uno o due decenni fa corre seriamente il rischio di ricevere un assegno pensionistico fin troppo basso e insufficiente. E persino la possibilità di accendere una pensione integrativa spesso viene meno se il lavoratore ha periodi di disoccupazione e subisce continuamente interruzioni di carriera. Di qui la necessità di assicurare pensioni INPS da 780 euro in su ai lavoratori con pochi anni di contributi. Il Governo intende pertanto offrire garanzie ai lavoratori più giovani che, stando alle stime del Censis, fra 30 anni potrebbe ricevere assegni pensionistici eccessivamente bassi.
Pensioni INPS da 780 euro in su ai lavoratori con pochi anni di contributi
Non a caso, il Governo parla di pensione di garanzia perché questa misura previdenziale ha l’obiettivo di assicurare un assegno pensionistico dignitoso. A giudizio della Ministra del Lavoro Catalfo, l’istituzione di una pensione di garanzia eviterebbe ai lavoratori più giovani penalizzazioni sul trattamento previdenziale. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che il calcolo della pensione per le generazioni più giovani avverrebbe unicamente secondo il criterio contributivo. Pertanto in presenza di un’anzianità contributiva modesta inevitabilmente per costoro il rateo pensionistico mensile risulterebbe oltremodo insufficiente a garantire il sostentamento.
La somma di denaro minima da erogare per l’eventuale pensione di garanzia dovrebbe corrispondere a 780 euro. Tale cifra corrisponde all’importo che attualmente ricevono i contribuenti che percepiscono la pensione di cittadinanza. I sindacati premono affinché l’ammontare della misura previdenziale da destinare alle generazioni future non sia inferiore a 780 euro. Auspicano inoltre che i fondi a disposizione consentano di far aumentare l’assegno pensionistico spettante in proporzione al montante di contribuzione.