Pensione di reversibilità: quando si perde il diritto

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Pensione di reversibilità: quando si perde il diritto al sussidio per il familiare? In quali casi non è possibile beneficiare del sostegno economico e si perde la possibilità dell’assegno mensile? Di seguito vi spieghiamo come funziona la perdita del diritto alla pensione di reversibilità.

Come si calcola l’importo dell’assegno di reversibilità

Quando facciamo riferimento alla pensione di reversibilità, intendiamo descrivere un tipo di sussidio economico che spetta al familiare del lavoratore o pensionato defunto. In questi casi, l’assegnazione del beneficio non viene lasciata al caso ma segue dei criteri di assegnazione ben definiti come si specifica qui.

Ogni anno, l’importo della pensione di reversibilità viene adeguato all’andamento dell’inflazione e quindi subisce alcune oscillazioni. Per l’anno 2020, le pensioni con importi fino a 4 volte il trattamento minimo è previsto un aumento del 40%. Le pensioni più alte, invece, procedono con una rivalutazione a scaglioni.

Il partner non sempre ha diritto alla pensione di reversibilità: ecco le condizioni

Pensione di reversibilità: quando si perde il diritto? Alla morte del lavoratore o del pensionato però non è detto che al familiare spetti necessariamente la pensione di reversibilità. Infatti, uno dei vincoli che fanno scattare il diritto al sussidio riguarda il limite di reddito. Generalmente, l’Inps eroga la pensione di reversibilità a favore del coniuge o dei figli sopravvissuti. In assenza di questi, si procede con altri gradi di parentela.

Malgrado la gerarchia stabilita, esistono delle situazioni in cui, pur essendoci dei possibili beneficiari, il sussidio non viene distribuito.

Nel caso del partner, non sempre il diritto alla pensione di reversibilità è affermabile. Infatti, perché il superstite possa avvantaggiarsi della reversibilità è necessario che si abbia contratto un matrimonio. Anche il alcuni casi di divorzio è possibile che la reversibilità spetti all’ex coniuge a patto che non abbia contratto un nuovo matrimonio.

Quando i figli non hanno diritto alla reversibilità

Pensione di reversibilità: quando si perde il diritto per quanto riguarda i figli? Nel caso specifico dei figli, questi ultimi possono definirsi beneficiari di pensione di reversibilità soltanto quando non hanno compiuto la maggiore età. A questo limite fanno eccezione i casi di figli studenti. In queste occasioni il figlio ha diritto alla pensione di reversibilità fino all’età di 21 anni se frequenta la scuola di secondo grado. Il diritto si estende fino al 26° anno di età per chi frequenta degli studi universitari. Non rientrano tra i beneficiari del diritto quei figli che svolgono attività lavorativa o sono impegnati in attività di orientamento o tirocini formativi in quanto tali attività non descrivono lo status di studente.

Differente è il caso del figlio inabile al lavoro che presenta valida certificazione. In ottemperanza all’art. 2 della legge 222/1984, i figli inabili hanno diritto alla pensione di reversibilità anche se maggiorenni. È necessario attestare che il figlio fosse a carico al momento del decesso del genitore e che non disponga di autosufficienza economica.

Per esclusione, se non si rientra in questi casi, si perde il diritto a percepire la pensione di reversibilità.