Pensione di invalidità per queste 3 malattie neurologiche croniche

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Pensione di invalidità per queste 3 malattie neurologiche croniche che compromettono lo stato di salute della persona. Quali sono e come si manifestano? Inoltre, a cosa danno diritto sul piano medico-sanitario ed economico? Nel presente articolo, lo staff esperto di PdB mostrerà ai lettori quali sono le 7 malattie croniche del sistema nervoso che danno accesso alla pensione di invalidità.

Come funziona l’assegnazione della pensione di invalidità

Il nostro sistema fiscale, quando un contribuente è affetto da una malattia fortemente invalidante, garantisce a quest’ultimo un trattamento economico in forma di sussidio. Tale tipo di trattamento segue la logica di tipo assistenziale. Infatti, quando si parla di pensione di invalidità, ci si riferisce ad un trattamento economico che segue strade differenti rispetto alla pensione lavorativa. Proprio perché non si tratta di un assegno di tipo contributivo, è utile sapere che le pensioni di invalidità non diventano reversibili al familiare. Fanno eccezione alcuni casi di pensioni che diventano reversibili come potete leggere qui.

Quali sono le malattie neurologiche che si considerano ai fini del computo per l’invalidità

Fatti i doverosi chiarimenti, vediamo allora quando spetta la pensione di invalidità per queste 3 malattie neurologiche croniche. Come molti lettori sapranno, le malattie neurologiche sono quelle che interessano il sistema nervoso ed interessano differenti funzionamenti dello stesso. L’aggettivo cronico, invece, sta ad indicare le malattie che presentano sintomi che nel tempo non si risolvono. Al contrario, i sintomi possono subire nel tempo peggiorare con una conseguente ricaduta negativa sullo stato di salute globale della persona che ne soffre.

Pensione di invalidità per queste 3 malattie neurologiche croniche:

1) malattie neurologiche a cui si assegna una percentuale di invalidità del 100%: sclerosi multipla EDSS di livello pari o superiore a 6; morbo di Alzheimer con cdr 2-5; demenza vascolare con cdr 2-5; paraplegia; distrofia muscolare di Duchenne; mielomeningocele associato a idrocefalo; tetraparesi con deficit di forza grave; atassia cereberrale. In questi casi, quando il grado di invalidità che l’INPS riconosce è del 100%, allora si ha diritto alla pensione di inabilità, più che di invalidità;

2) malattie neurologiche a cui si assegna un grado di invalidità dal 91% al 100%: morbo di Parkinson stadi più gravi; epilessia con crisi generalizzate o parziali complesse  plurisettimanali; miopatia con grave astenia prossimale di grado 5; tetraparesi con deficit di forza media;

3) malattie neurologiche a cui si assegna una percentuale di invalidità variabile tra 81% e 100%:  mielomeningocele associato a deficit reticolari lombosacrali e sfinterali; afasia; paraparesi con grave deficit di forza; stati di emiplegia grave.

In queste ultime due categorie, la percentuale di invalidità che si assegna alla persona affetta da malattie neurologiche può variare. Nel caso di invalidità peri al 100%, si ricorda, il trattamento economico che spetta è quello della pensione di inabilità.