Pensione con questa clausola? Fate attenzione, bisogna valutare tutti gli aspetti

pensione

Tra le varie forme per anticipare la pensione esiste anche un misura che permette un assegno mensile con una particolare clausola. È una misura istituita per creare flessibilità lavorativa. Vediamo in breve di cosa si tratta e a cosa fare attenzione.

Pensione con questa clausola? Fate attenzione, bisogna valutare tutti gli aspetti, ecco di cosa si tratta

I datori di lavoro possono proporre ai dipendenti l’adesione all’assegno straordinario di solidarietà, solo in particolari condizioni. In effetti, le aziende che operano piani di incentivazione all’esodo e ristrutturazione aziendale possono proporre l’assegno straordinario di solidarietà.

Un aspetto da considerare legato all’accordo tra datore di lavoro, lavoratore e parti sociali, riguarda la clausola di salvaguardia, che nel tempo può creare problemi. Ad esempio, con l’ingresso di riforme pensionistiche che modificano il sistema previdenziale.

Questo significa, che la riforma pensioni può modificare il sistema previdenziale, anticipando o posticipando il perfezionamento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia o la pensione anticipata.

Cosa succede nell’entrata in vigore della Riforma?

In pensione con questa clausola? Fate attenzione, bisogna valutare tutti gli aspetti per tutelare il diritto al pensionamento senza bruschi contraccolpi.

In effetti, il  cambiamento della Riforma con modifiche di anticipo alla pensione, l’assegno straordinario mensile pagato attraverso il Fondo, si concluderebbe anticipatamente così anche la contribuzione a carico dell’azienda esodante.

Nel caso, invece, del posticipo dei requisiti del pensionamento, è necessario che la clausola inserita negli accordi, preveda la misura da adottare per garantire al lavoratore un reddito fino al raggiungimento del diritto alla pensione.

Un altro aspetto da considerare è la previdenza integrativa. Questa forma pensionistica, in base alla normativa vigente, permette che con l’ accesso all’esodo e quindi, alla cessazione del lavoro, il lavoratore, iscritto al fondo di previdenza complementare, può riscattare in tutto o in parte il montante accumulato. Oppure, può lasciarlo investito nel fondo, senza dover versare nessuna ulteriore contribuzione.

Consigliati per te