Penny Stocks a Wall Street: i titoli in caduta libera

Quando si parla di Penny Stocks a Wall Street, sia gli esperti di finanza che gli appassionati di cinema convergono sulla stessa associazione mentale: Jordan Belfort.

Il famoso broker di successo, la cui storia è magistralmente raccontata da Scorsese nel film The Wolf of Wall Street nel 2013, deve la sua fortuna proprio a questa tipologia di titoli azionari.

Cosa sono le Penny Stocks?

Secondo la SEC (Securities and Exchange Commission), le Penny Stocks sono quei titoli azionari il cui valore è inferiore a 5 dollari. La cosa cambia nel Regno Unito, dove l’asticella si abbassa al valore di 1 sterlina.

Spesso queste azioni rappresentano ottimi investimenti per chi ha abbastanza familiarità con gli alti e bassi dei mercati. Si perché, se da una parte è possibile raggiungere grandi profitti con investimenti minimi, dall’altra il fattore rischio è molto elevato a causa dell’alta volatilità.

L’italia e le Penny Stocks

Una caratteristica da tenere in considerazione è che queste azioni non sono necessariamente elencate in una borsa nazionale e spesso non devono soddisfare criteri ben precisi. Questo porta inevitabilmente a problemi di regolamentazione.

Essendosi affacciate non da tantissimo sul mercato italiano, il rischio è legato soprattutto alle garanzie offerte, o per meglio dire non offerte, da quei broker che non sono regolamentati CONSOB.

L’andamento rispetto al rally del 2019

Come è stato per quasi tutti i titoli azionari, il primo semestre del 2019 ha regalato grosse soddisfazioni agli investitori. Ma quando il gioco si fa duro solo le migliori e più stabili realtà riescono a stare a galla. E quando le contingenze geopolitiche ed economiche che hanno segnato Wall Street si fanno pesanti, aziende instabili e con bassi cash flow come quelle legate alle Penny Stocks  hanno inevitabilmente la peggio, con performance assolutamente da dimenticare.

Conviene investire in Penny Stocks?

Prima di addentrarsi nell’analisi di un paio di Penny Stocks a Wall Street, una premessa è d’obbligo, dato l’elevato fattore di rischio dovuto alla volatilità.

Il consiglio è quello di investire soltanto risorse economiche non necessarie al proprio sostentamento e fondamentali per la vita di tutti i giorni.

L’azienda degli sconti in Rete

Il primo dei titoli che prenderemo in considerazione è Groupon (GRPN), di cui avevamo già parlato a fine maggio.

Grafico Groupon

Come si evince dal grafico ha tenuto bene fino a fine luglio. Poi ha avuto un crollo verticale portandosi da 3.55$ a soli 2.37 dollari per azione.

Non è un momento buono per chi offre sconti sui prodotti online, visto anche il settore in cui si trova che è sostanzialmente legato alle mode del momento. Del resto Internet ci ha abituato alle “tendenze meteora”. Se l’azienda riuscirà a rigenerarsi, magari spostando il focus sugli sconti delle esperienze utente anziché dei prodotti, allora potrebbe risalire la china. Ma ci vorrà del tempo.

Il mondo videoludico a Wall Street

Il secondo titolo azionario che valuteremo è GameStop (GME), la catena che si occupa della vendita di videogiochi in piccoli stores. È abbastanza evidente dal grafico che sia una realtà in caduta libera.

Grafico GameStop

Complice della discesa è sicuramente la trasformazione avvenuta nelle modalità di acquisto di video games, che ora avviene tramite download da cloud, anziché  tramite acquisto diretto in negozio.

E Google non a caso si è posizionata in questo trend con la sua nuova piattaforma Stadia. Cosa succederà a GameStop è abbastanza facile prevederlo guardando il grafico, ma non tutto è perduto. Staremo a vedere se sarà in grado di reinventarsi.