Arrivano cattive notizie dagli Stati Uniti riguardo l’emergenza coronavirus. Sembra che in Florida e in altri stati si siano riaccesi dei focolai di contagio. Così sul mercato è arrivata la paura per una nuova ondata di contagi del coronavirus e le Borse crollano.
Paura per una nuova ondata di contagi del coronavirus e le Borse crollano
La giornata di oggi delle Borse europee è cominciata male ed è finita peggio. Che sarebbe stata una giornata negativa era nell’aria, lo avevamo scritto anche ieri. Ma che il crollo fosse così marcato in pochi se lo potevano immaginare. Al termine della seduta l’indice Ftse Mib (INDEX-FTSEMIB) di Piazza Affari ha perso il 4,8%, fermandosi a 18.808 punti. Non hanno fatto molto meglio le altre Borse europee, con cali tra il 4% e il 5%. Anche a Wall Street la giornata è cominciata male ed è proseguita peggio.
C’è il timore di una ripresa dell’economia più difficile del previsto
Gli investitori sembrano avere improvvisamente realizzato che la ripresa economica non sarà così immediata come avevano supposto. Su questo punto hanno pesato le parole del presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Il presidente della Banca Centrale americana ha fatto capire come l’economia USA ci impiegherà molti mesi per tornare alla piena crescita. E la disoccupazione per scendere nuovamente ai livelli pre-covid impiegherà almeno tutto il 2021. Insomma crescita moderata e non impetuosa.
Se poi ci mettiamo la paura che nuovi contagi possano frenare nuovamente la crescita, il quadro è completo.
Quanto potrebbero scendere i mercati USA
I mercati USA avevano scommesso su una ripresa impetuosa e in poche settimane erano tornati ai livelli pre-emergenza. È molto probabile che adesso, dopo la folle corsa dei prezzi degli ultimi due mesi, alla speculazione ribassista faccia comodo ingigantire queste notizie. Ma per capire se questa è solo una correzione o è una nuova fase ribassista, occorre attendere la prossima settimana. I mercati americani potrebbero correggere fino a rimangiarsi un terzo del rialzo messo a segno dai minimi di marzo e mantenere l’impostazione rialzista. A quel punto la speculazione ribassista potrebbe essere contenta e gli acquisti potrebbero ritornare.