Il CNF ed il CSM hanno stabilito le nuove tecniche per partecipare via web alle udienze virtuali sia civili che penali. Partono le udienze civili e penali via web.
Sono stati approvati due Protocolli per il periodo di emergenza da Covid-19 in due fasi: quella in corso fino al 15 aprile e la seconda dal 15 aprile al 30 giugno.
Lo scopo è quello di fornire una cornice unitaria alla regolamentazione degli uffici giudiziari per lo svolgimento delle udienze sia penali che civili.
Tecniche che se riscuoteranno successo e consensi renderanno le aule giudiziarie vuote anche dopo l’emergenza epidemiologica.
Numerosi scienziati e sociologi sostengono che nulla sarà come prima.
Anche il mondo giudiziario si sta adeguando all’emergenza con sistemi e software all’avanguardia per far fonte all’impossibilità della presenza fisica delle parti.
Le udienze non rinviabili si svolgeranno via skype o con altri sistemi di videoconferenza.
Partono le udienze civili e penali via web: giustizia smart e udienze virtuali diventano realtà
A breve arriverà un vademecum con le istruzioni ufficiali impartite dal Ministero della Giustizia.
I magistrati avranno la loro aula virtuale per gli audio e videocollegamenti a distanza.
Le parti processuali potranno collegarsi da remoto e prendere parte alle attività da svolgere come se fossero presenti fisicamente nell’aula virtuale.
Un nuovo sistema di giustizia improntato alla massimizzazione della semplicità d’uso degli strumenti.
La giustizia “smart” che rischia di decollare solo a metà
Le disposizioni sono già in vigore ed operative, ma permangono perplessità per la loro possibile estensione anche al processo penale, quando sarà cessata l’attuale emergenza.
Questo l’allarme lanciato dall’Unione delle camere penali, che scrive al Ministro della Giustizia Bonafede, “per prevenire il rischio di un’ulteriore smaterializzazione del processo che fino ad ora nessuno aveva osato neppure immaginare”.
I penalisti si oppongono soprattutto all’estensione delle norme emergenziali già in vigore per i processi penali con imputati detenuti a quelli con imputati liberi.
Chiedono che il Governo receda da queste gravissime prospettive di illegalità processuale.
Per la giustizia civile, sembra che l’emergenza è stata solo un’occasione per preparare alla svolta tecnologica un sistema come quello giudiziario, che sembrava fossilizzato ed invece, si sta dimostrando pronto al cambiamento.