Pareidolia: ecco perché tutti noi ne siamo affetti

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Da piccoli, quando ci stendevamo sull’erba con il naso all’insù a giocare guardando la forma delle nuvole, non sapevamo cosa fosse la pareidolia. Eppure, era proprio questa che ci permetteva di riconoscere forme e volti in quel raggruppamento di semplice vapore acqueo.

A chi non è capitato di riconoscere un volto in un oggetto? Per esempio nella forma di una casa, nel fuoco o in una presa elettrica. Basta un accenno delle linee, ed eccolo lì, un viso si palesa di fronte a noi. Si tratta di un fenomeno assolutamente comune, che si chiama pareidolia: ecco perché tutti noi ne siamo affetti.

Che cos’è

Innanzitutto non bisogna preoccuparsi. Come abbiamo già detto si tratta di una condizione del tutto comune, che non è affatto patologica. La pareidolia è infatti una distorsione percettiva, per cui ci sembra di riconosce un volto o un oggetto in un altro oggetto completamente diverso. Sono semplici inganni mentali, che non vanno in alcun modo a modificare o inficiare la percezione oggettiva del resto delle cose.

Nel caso dei volti, le due caratteristiche fondamentali per riconoscerlo sono gli occhi e la bocca, che da sole bastano a creare questa illusione. Una volta riconosciuto un viso, è piuttosto normale associare ad esso una particolare emozione. Questo succede perché il nostro cervello è programmato per farlo, per estrapolare queste particolari informazioni.

Pareidolia: ecco perché tutti noi ne siamo affetti

La pareidolia è un semplice istinto che ci deriva dall’antichità ed è collegato alla sopravvivenza. Vedere volti e forme anche dove non ci sono, permetteva di acuire i sensi. Si era così più pronti a reagire in caso di attacchi animali o di pericoli di vario genere.

Dall’antichità ci vengono alcuni esempi rappresentativi di pareidolia. È il caso delle costellazioni, definite dagli antichi e giunte fino a noi. Anche in tempi moderni gli esempi non mancano. Con questo fenomeno si potrebbero spiegare molte fotografie o video in cui si notano presenze come i fantasmi. O anche segni e macchie in cui qualcuno afferma di vedere immagini religiose o di altro tipo. Avvicinandoci invece al nostro quotidiano, anche le emoticon possono ricadere sotto questo fenomeno.