Dopo un’annata che specialmente in Asia è stata disastrosa è lecito chiedersi se i paesi emergenti nel loro complesso sono pronti a ripartire al rialzo…
Ovvero se continueranno a muoversi in ordine sparso come nel 2018 in cui quasi solo il mercato brasiliano ha brillato.
Va anche detto che la definizione paesi emergenti inizia ad essere alquanto obsoleta visto il livello tecnologico e di reddito raggiunto da molte di queste nazioni.
Precisato questo, i motivi di ottimismo non mancano, anche se qualche eccezione in negativo sarà sempre possibile ragionando per singoli mercati.
Come preciseremo più avanti si tenga conto che strada da inizio 2019 ne hanno già fatta…
Paesi emergenti ? Effetto Cina
In particolare sull’area asiatica (ma non solo) ci aspettiamo un forte impatto delle manovre espansive volute e messe in atto dal governo cinese.
In perfetto stile Trump Pechino ha ordinato investimenti pubblici e vantaggi fiscali per aziende e privati.
Questo tipo di manovre sono ad impatto discretamente immediato.
Con discretamente si intende dire che nella loro gradualità una prima onda di effetti è immediata e a questa inziale poi ne seguono alte in progressione e in crescita di effetti.
In tal senso quanto accaduto negli USA è esplicativo.
Di conseguenza è indubitabile che l’atteso rilancio dell’economia cinese potrà produrre effetti indotti anche su quasi tutti i paesi asiatici.
Le borse locali non potranno che rialzare la testa.
Per meriti propri continuiamo comunque a dare per favorito il mercato indiano come primattore nella ripresa.
Paesi emergenti; cautela su Brasile e America Latina
Lo sforzo compiuto dalla borsa del Brasile nel 208 per regalare una performance brillante quasi in solitaria potrebbe essere pagata nel 2019.
Chiaramente questo porterebbe ad un interessamento di tutta l’area dell’America latina.
Per questo escludiamo investimenti diretti nell’area e nei singoli paesi dell’America Latina.
Emerging Europe con prudenza
Sappiamo bene quanto la borsa russa possa soffrire l’impasse del petrolio e proprio per questo, almeno per il momento, non ci aspettiamo molto dalla borsa moscovita.
Viceversa potrebbero prendere slancio i paesi dell’est entrati nell’UE che stanno succhiando “il sangue” messo a loro disposizione dalle strane ripartizioni delle risorse europee.
Certamente queste nazioni rischiano comunque di subire l’impatto dell’evidente rallentamento economico che attraversa l’Europa e per questo motivo le lasciamo comunque in seconda fila.
Una ipotesi di portafoglio sui Paesi emergenti
Detto che da inizio anno questi mercati hanno già corso… motivo per cui ci teniamo parte in liquidità per approfittare di eventuali storni, ecco alcune idee.
Una ipotesi di portafoglio paesi emergenti dunque potrebbe essere:
10% LYXOR CHINA ENTERPRISE ETF
10%iShares MSCI India
5% LYXOR PEA Hong Kong EUR
Dunque per le aree preferite direttamente ETF mentre per il resto ci rivolgiamo direttamente a fondi comuni.
In questi OICR come sappiamo i gestori potranno effettuare manovre correttive rispetto alla staticità da indici degli ETF.
5% Generali Investments SICAV Central &Eastern Europe ex Russia
5% Templeton Eastern Europe Fund
5% Janus Henderson Latin American Fund R€ Acc
5% DWS Invest Latin American Equities LC
5% Amundi Funds Equity Asia
10% Schroder International Selection Fund Emerging Asia I Accumulation EUR
10% BlackRock Strategic Funds – Emerging Markets Equity Strategies Fund D2 EUR
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