Marzo è finalmente arrivato e anche i primi caldi e le giornate più lunghe. Se c’è un periodo dell’anno perfetto per viaggiare, forse è proprio questo, sia all’estero che in Italia. Il nostro Paese non è ancora invaso dai turisti e la bella stagione ci dà la possibilità di scoprire delle vere e proprie perle. E se vogliamo vedere paesaggi da cartolina e case uniche al Mondo, non dobbiamo neanche fare tanta strada. A circa un’ora da Torino si nasconde un minuscolo paesino, che non possiamo assolutamente perderci.
Il piccolissimo borgo di Ingria è uno dei più belli d’Italia
Meno di 50 abitanti, scenari mozzafiato e la possibilità di ammirare la rinascita della natura in primavera da un palcoscenico privilegiato. È questo ciò che rende unico il piccolissimo borgo di Ingria, situato nella Città Metropolitana di Torino. Visitare Ingria significa arrivare alle porte di un vero e proprio paradiso naturale.
Questo paesino è infatti la porta della Val Soana, inserita all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Se amiamo le passeggiate nella natura, le escursioni a piedi o in mountain bike e altre attività come l’arrampicata, è la nostra meta ideale.
Paesaggi da cartolina e case uniche al Mondo in questo piccolissimo borgo vicino Torino che ci farà letteralmente innamorare a marzo
Non ci sono solo boschi, valli e montagne da vedere a Ingria. Il borgo stesso merita di essere esplorato in lungo e il largo. Il monumento più importante è la Chiesa di San Giacomo, costruita intorno al 1600. E non è l’unica attrazione. A circa 600 metri dal centro possiamo visitare la microscopica frazione di Pasturera. Qui troveremo un suggestivo campanile costruito direttamente sulla roccia e una fontana famosa per la bontà della sua acqua.
C’è anche un altro dettaglio che rende il borgo di Ingria unico al Mondo. Ovvero le sue case. Quelle di Ingria non sono soltanto semplici case montane, ma sono dei veri e propri spaccati di storia del luogo. Dal 2017 è stato, infatti, inaugurato il museo a cielo aperto “Le Case Raccontano”. Alle porte di ogni casa ci sono pannelli che raccontano la storia, le famiglie che ci hanno vissuto e gli scopi per cui veniva usata.
E se dopo una giornata passata tra escursioni e tuffi nella storia abbiamo fame, nessun problema. Possiamo gustarci una ricca porzione di “Frit gris”, piatto tipico della Val Soana a base di verdure miste, cipolla e patate.
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