Overfitting e Time Frame semestrali

Portofino

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Abbiamo analizzato, in un articolo della scorsa settimana, come l’utilizzo di particolari time frame, possa essere particolarmente utile nell’elaborazione di trading system, basati su metodi proprietari di proiezionidiborsa.com, dai risultati sicuramente promettenti.

Tuttavia, uno dei possibili difetti di un trading system è legato al fenomeno di overfitting, cioè sovraottimizzazione.

In pratica, un trading system potrebbe presentare risultati brillanti in un certo periodo, per il solo motivo che si sono usati parametri aderenti alla realtà di un mercato in una certa fase, così che i risultati sono destinati a diventare molto meno brillanti, non appena mutino le caratteristiche del mercato di riferimento.

E’ il tipico caso della media mobile, quando l’utilizzo di un certo dominio temporale risulta particolarmente foriero di buoni risultati in un certo periodo, e non in un altro.

Ma i metodi di proiezionidiborsa.com si rivelano, invece, spesso vincenti, pur in condizioni di mercato molto differenziate, così dimostrando di non essere soggetti ad overfitting.

Per comprendere, infatti, la validità di uno strumento di analisi nel tempo, è bene verificare la solidità dei suoi segnali in condizioni diverse di mercato, ed è quello che abbiamo fatto, ma procediamo con ordine.

La scorsa settimana, utilizzando la banca dati fornita da Prorealtime in versione eod, cioè end of day, abbiamo esaminato un trading system basato sul time frame semestrale con riferimento al future FTSE MIB.

La banca dati, però, ci consente di andare decisamente più a ritroso nel tempo, considerando le quotazioni dell’indice, invece di quelle del future, partendo dal 1998 e non dal 2.004.

La prima cosa che si nota, considerando i grafici di borsa dal 1.998 è la presenza di situazioni di mercato molto differenziate, trend rialzisti e ribasssti di lungo, e non solo.

Andiamo quindi ad esaminare gli anni antecedenti al 2.004, per vedere come si è comportato il sistema.
Per gli anni dal 2.004 abbiamo utilizzato il future ed abbiamo già analizzato i risultati nello scorso articolo.

Ricordiamo brevemente le regole del sistema:
si considerano i dati del singolo semestre, da inizio anno a fine giugno, e poi da inizio luglio a fine anno.
Si verifica un’inversione di tendenza, quando si verificano le seguenti condizioni:
a) compare una barra rialzista, dopo una o più barre semestrali ribassiste e, viceversa, compare una barra ribassista, dopo una o più barre rialziste;
b) questo segnale va confermato dal filtro matematico, spiegato nell’ebook Top or bottom.
Si opera alla chiusura o in prossimità della chiusura questa, per ogni time frame sul quale sia intervenuto il segnale d’inversione, come dianzi spiegato.

Iniziamo la nostra analisi dal primo semestre del ’98, che appare come barra rialzista.

Il filtro conferma l’ipotesi rialzista e si va long attorno, quindi, a 33353.
Segnale sicuramente molto affidabile e vincente, visto che entriamo in un trend toro che dura diversi anni.

Nel frattempo, certo, si è formata una barra ribassista nel primo semestre del 1.999, ma il filtro ci indica che è un falso segnale, o meglio, che si è trattato solo di una temporanea correzione, all’interno del trend rialzista pluriennale.

Ed infatti, dobbiamo aspettare il secondo semestre del 2.000, per trovare un secondo segnale d’inversione, al ribasso, che questa volta trova conferma nel filtro, e, quindi…segno che le cose si stanno mettendo davvero bearish!

Si poteva, quindi, uscire dalle posizioni long ed eventualmente aprire short in prossimità di 43662, con un gain di circa il 31% in poco più di due anni, a parte l’eventuale effetto leva.

Ma continuiamo a seguire l’indice e vediamo cosa succede.

Non troviamo segnali d’inversione per tutta la durata del mercato orso, che si conclude nel 2.003, ed il primo segnale al rialzo, in concomitanza con l’effettiva inversione del trend di lungo, è proprio relativo al primo semestre 2.003.
Ancora una volta, il segnale è confermato dal filtro e si va long, attorno a 24.677, dopo aver chiuso eventuali short.

Il guadagno ammonta, questa volta, sulle posizioni short aperte, attorno al 77%, sempre senza considerare eventuali effetti leva.

Ed ancora una volta, non abbiamo segnali d’inversione (gran pregio, questo, per un trading system) fintanto che dura il mercato toro, e troviamo il nostro segnale di inversione solo nel secondo semestre 2.007, confermato dal filtro.

Calcoliamo i guadagni e vediamo che ammontano a circa il 56%, considerando la chiusura dei precedenti long attorno a 38554, sempre non considerando eventuali effetti leva.

Qualche incertezza, comprensiva di falsi segnali, ci srebbe stata solo negli anni già esaminati nel precedente articolo, ma, come abbiamo visto, applicando invece l’analisi sul future, anche in tale arco temporale tutte le operazioni sarebbero state vincenti.

Infine, da notare che tutte le inversioni si sono verificate, dove Top or bottom le aveva proiettate quali setup temporali con largo anticipo, anche di anni.
Così per l’inversione del 2.000 e per quella del 2.003, che si presenta con i canonici connotati di una barra uno.

Ma così anche per il 2.007, barra uno con connotati ribassisti, che proiettava uno scenario bearish di lungo da verificare nel 2.009, da cui, ancora una volta, è partita la prevista inversione.

Risultati praticamente sempre vincenti, quindi, e trend le cui inversioni si potevano prevedere con anni d’anticipo.

Il tutto, in un arco temporale, contrassegnato da mercati molto diversi, a riprova dell’assenza di overfitting.

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