L’oro certamente non distribuisce dividendi ma nell’era dei tassi obbligazionari a zero non può essere soltanto l’azionario a catturare tutte le derrate di liquidità che le banche centrali immettono nel sistema.
Che sia sotto forma di tassi a zero, QE o TLTRO di ritorno, mai come in questi anni il settore finanziario ha potuto e probabilmente potrà ancora a lungo, godere di banche centrali tanto accomodanti.
Lo spavento dopo la crisi sub-prime, il rischio di un default su larga scala hanno talmente destabilizzato i board della banche centrali da ammorbidirli un sacco.
Quello che appare se non certo molto probabile è che la corsa al rialzo dell’oro sembra destinata a durare ancora a lungo.
Massa monetaria
Il metallo giallo si è recentemente assestato sopra quota 1.500 dollari l’oncia.
Da inizio giugno il rialzo è stato bruciante: oltre il 15%!
Di fatto la materia prima si posiziona in pole position come rendimento in questa calda estate piena di anomalie, di punti interrogativi e di incertezze.
E sappiamo quanto proprio le fasi di dubbio e insicurezza spostino ingenti risorse verso i beni rifugio.
Beni rifugio di cui era e resta il principale attore.
Addirittura in euro siamo ai record storici.
D’altronde come dichiarato da Giacomo Andreoli AD di Confinvest” “se guardiamo ai fondamentali il metallo giallo è ancora a forte sconto rispetto all’andamento della massa monetaria”
Per la crescente soddisfazione di Confinvest, leader italiano nel mercato dell’oro fisico, che da poco è entrata in quotazione all’AIM dopo ben 37 anni di attività nel settore specifico.
Oro: monete o lingottini
Certamente in questa situazione di incertezza il grande pubblico preferisce l’acquisto di oro fisico rispetto ad ETF e similari.
Pertanto Confinvest destinato i 3 milioni raccolti in occasione dell’Ipo alla creazione di una piattaforma, battezzata “Conto Lingotto”, che consente ai clienti di acquistare oro fisico direttamente dalla propria banca.
Confinvest precisa poi che “Si possono comprare lingottini, la formula preferita dai clienti comuni. Ci sono le monete che hanno un maggiore appeal speculativo, a partire dalle sterline Elisabetta fino ai Kruger sudafricani o ai marenghi elvetici”.
Anche colossi mondiali come Goldman Sachs vedono ulteriori rialzi per l’oro.
Ricordiamo che se per caso colossi come Russia e Brasile smettessero di collocare grandi quantità di oro per finanziarsi verrà meno buona parte dell’offerta.
I target futuri, attualmente da molti delineati tra 1600 e 2000 dollari, potranno essere di molto superati.
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