a cura di Davide Marone Account Manager 24option
” Senza alcun dubbio ci lasciamo alle spalle una delle settimane più dense dell’anno di eventi dal punto di vista dei mercati finanziari e più volatili in termini di quotazioni: le Federal Reserve e la Banca Centrale Europea hanno fornito comunicazioni di grande rilievo al mercato e hanno contribuito a plasmare aspettative degli investitori nel medio periodo. Il rialzo dei tassi di interesse d’oltreoceano e il cammino delineato per futuri ritocchi da un lato, il termine per il Quantitative Easing dall’altro.
Protagonisti assoluti sono stati naturalmente l’euro e il dollaro con il primo che ha visto un indebolimento generalizzato contro tutte le altre divise e il primo che evidentemente si è rafforzato in maniera significativa fino a raggiungere i massimi di novembre del 2017 e la cui spinta propulsiva sembra robusta nonostante i focolai di rischio che risiedono soprattutto dal punto di vista dei rapporti commerciali con le altre aree forti del pianeta.
La giornata di oggi si profila relativamente tranquilla in ottica di market mover, con gli occhi puntati al Simposio BCE di Sintra in Portogallo che sarà aperto proprio da Draghi nel nostro tardo pomeriggio, Draghi il quale difficilmente andrà a fornire spunti ulteriori ai mercati rispetto a quanto compiuto solo pochi giorni fa.
Dal punto di vista tecnico ancora attenzione al cambio Eurodollaro che si è appoggiato sulle resistenze strategiche a 1,1750 in ottica di prese di profitto dopo gli storni clamorosi dei giorni passati, ma che potrebbe ancora pesantemente essere venduto sotto i minimi a 1,1540 e in maniera ancora più probabile sotto la soglia di 1,15 per discese multiday.
Ancora più debole la sterlina che in caso di violazione di area 1,32 potrebbe approfondire il calo in direzione 1,3040 sempre in scenario multiday.
Sorvegliati speciali anche oro e petrolio WTI. Il primo, anche se in maniera decorellata con i dollari, ha messo a segno venerdì discese fortissime in rottura delle confluenze grafiche a 1.290 prima e 1.282 e dunque potrebbe ripartire al ribasso verso area 1.260.
Il WTI ha compiuto qualcosa di simile dal punto di vista tecnico con breakout di 64,20 che apre la strada a possibili ulteriori storni in direzione 61,85.