Ordinativi alle fabbriche, disastro tedesco

merkel

I numeri, se reali, non mentono mai e gli ordinativi alle fabbriche della Germania, da poco pubblicati, rappresentano una situazione disastrosa per i tedeschi.

Con una crisi dell’industria di questa portata anche la tenuta del settore dei servizi di cui abbiamo parlato    rischia di essere vanificata.

Il problema non è solo berlinese.

Il rallentamento della Germania è ormai ufficialmente sulle soglie della recessione.

Verosimilmente una recessione tedesca non potrà non influenzare negativamente anche il resto delle nazioni parte dell’Unione Europea.

Borse in salita isterica da effetto BCE

La tenuta o meglio la crescita brillante delle Borse europee di stamani ha un qualcosa di isterico.

La conferma che siamo ancora in pieno nell’”Era della dominazione monetaria”©.

Una fase storica in cui per i mercati è più importante regolarsi su nuove attese immissioni di moneta e su tagli dei tassi che non sui dati dell’economia reale.

La potenza delle manovre monetarie è sempre stata riconosciuta ed evidente ma, mai come dopo la crisi sub-prime, è diventata preminente nell’indirizzare sentiment e trend dei mercati, specie di quelli azionari.

Un dato horror sugli ordinativi alla fabbriche tedesche

    Ordinativi alle fabbriche tedesche (Mensile) (Lug) -2,7% -1,5% 2,7%

Per gli ordinativi alle fabbriche passare da +2.7% a -2.7% con le attese comunque già negative a -1.5% la dice lunghissima sulla gravità della situazione.

Grazie al singolo rimbalzo di agosto non si può ancora parlare di un vero e proprio trend, ma a Berlino faranno bene a non ignorare la portata negativa di numeri del genere.

Aspettative altissime verso al BCE

Come detto le Borse europee si stanno comportando al meglio.

Salgono seppur in mezzo ai “numeracci” dell’economia reale.

In questo andamento viene di fatto scontata una aspettativa altissima verso la mega manovra promessa dalla BCE e definitivamente svelata solo il prossimo 12 settembre.

Anche se in realtà settimane fa è stato proprio il membro finlandese del board a parlare di manovra mai vista… contribuendo così ad alzare ancora di più l’asticella delle aspettative.

Le Borse stanno dunque premiando questa scommessa…

Ma se poi Draghi mostrasse il braccino corto con una manovrina?

Ovvero se i mercati arrivassero all’appuntamento della settimana prossima avendo già prezzato al rialzo anche le ipotesi migliori?

Ecco, non si vuole fare del pessimismo un vessillo, anzi, tutt’altro.

Ma sarà importante non cadere in una trappola in stile sell on the news che potrebbe fare gola a molti operatori istituzionali che stanno sfruttando al meglio questa fase di uscita rialzista delle Borse.

Tra l’altro il meeting sarà il 12 settembre, esattamente un giorno dopo quell’11 settembre che rappresenta il set-up più tristemente indimenticabile della storia…