Le opportunità in Borsa ci sono sempre.
Un antico adagio di Borsa recita: “da qualche parte, nel mondo, c’è sempre un mercato toro”. A questo se ne può aggiungere un altro: “se qualcuno sta vendendo, c’è sicuramente qualcuno che sta comprando”. L’unione di questi due detti rende veritiero quanto esplicitato nel titolo: ci sono sicuramente opportunità in borsa in questo periodo, dove tutto sembra disastroso. Anzi, proprio per questo. Quindi, come coglierle?
Le sottovalutazioni sono la chiave di tutto
Già, proprio così. Le vendite di questi giorni, e delle ultime due settimane in particolare, vendite certamente esagerate ed ascrivibili perlopiù ai sistemi automatici di trading, non agli esseri umani (non lo diciamo noi, ma i dati di Borsa), hanno portato ad una chiara sottovalutazione dei titoli azionari. Rispetto a cosa? direte voi. Rispetto al cosiddetto “fair value”, cioè al valore implicito del titolo, evidenziato dal suo business model, dalla sua posizione di mercato e, soprattutto, dai suoi conti economici.
Il “fair value” è quanto realmente vale un titolo
Esatto. Il “valore chiaro” di un titolo è proprio questo. È il risultato di quanto esposto prima. E, in questo momento, praticamente ogni titolo di borsa è sottovalutato, anche quelli con solidi, solidissimi conti economici, casse piene di denaro, ed evidenti vantaggi competitivi.
Qualche esempio
Solo per limitarci alla Borsa Italiana, titoli come ENI, ENEL (MIL:ENEL), Danieli, Leonardo, Intesa Sanpaolo, appaiono chiaramente sottovalutati. ENI è tra i leader mondiali nel campo estrattivo e raffinativo del petrolio, ed ha un margine di sicurezza, come guadagno, anche con prezzi del barile poco superiori agli attuali, ovverosia intorno ai 33-34 dollari. ENEL è leader assoluto, in Italia, nella produzione e distribuzione di energia elettrica, e grandemente l’azienda con più clienti che si servono dei suoi servizi. Danieli, multinazionale tascabile ad altissima redditività e gestita benissimo, sarebbe addirittura comprabile con poco più di 600 milioni di euro, inferiori alla sua cassa netta, superiore agli 860 milioni. Leonardo, l’ex Finmeccanica, praticamente non ha concorrenti in campo aviario e militare, ed ha una posizione primaria in campo mondiale in questi settori. Banca Intesa è di gran lunga la più grande e redditizia banca italiana, con un fair value lontano del 100% rispetto ai valori attuali, e quindi con margini di recupero enormi.
Guardarsi intorno conviene
In periodi come questo, quando le vendite sono esagerate e senza alcun senso, anche le aziende solide seguono il destino di tutte le altre. Settori difensivi come le utilities sono stati penalizzati come l’alta tecnologia ed i consumi. Guardarsi intorno, fare un’analisi seria, confrontarsi con esperti del settore (i consulenti finanziari), esaminare i diversi settori valutando la bontà delle aziende onde discriminare quelle che vivono a debito e su aspettative magari mai realizzate da quelle solide, con bilanci comprovati e adesso chiaramente sottovalutate è la chiave per rintracciare i titoli ed i settori che presto e meglio di altri recupereranno da questo periodo di vendite che, sinceramente, appaiono del tutto fuori luogo, reazione emotiva umana all’inizio, adesso veicolata da meccanismi automatici che hanno preso il possesso del mercato e che, giova ricordarlo, in qualunque Borsa evoluta, come quella italiana, rappresentano oltre l’80% degli scambi giornalieri in periodi normali. Figuriamoci adesso.