Come noto e come ricordato più volte, la pensione di reversibilità consiste nella conversione della pensione o dell’assicurazione del defunto in favore dei suoi familiari. Quantitativamente consiste in una quota percentuale dell’importo totale riconosciuto al defunto. L’INPS attribuisce la pensione ai familiari dal primo giorno del mese successivo al decesso. I congiunti possono presentare la domanda online dal sito dell’INPS, ma anche contattando il call center o recandosi agli Enti di patronato.
La pensione di reversibilità spetta al coniuge, al coniuge separato o divorziato. In quest’ultimo caso, l’ex coniuge non deve essersi risposato. Se il defunto prima di morire si era risposato, è il giudice che determina le quote di pensione spettanti ai familiari superstiti. La pensione spetta anche ai figli minorenni, disabili e studenti. In quest’ultimo caso l’età dei figli non può superare i 21 o i 26 anni a seconda del percorso di studi intrapreso.
Oltre al coniuge, all’ex coniuge e ai figli minorenni, disabili o studenti l’INPS riconosce la pensione di reversibilità anche a questi altri familiari
La pensione di reversibilità, come ricordato, spetta in percentuale ai soggetti richiamati. Per precisare ancora meglio queste quote, se il coniuge del defunto rimane solo gli spetta il 60% della pensione. Se il coniuge vive con un figlio a carico la percentuale arriva all’80%. Se invece sopravvivono il coniuge e almeno due figli, spetta il 100% dell’indennità.
Oltre al coniuge, all’ex coniuge e ai figli l’INPS riconosce la pensione di reversibilità anche ad altri familiari, rileva la sentenza 88/2022 della Corte Costituzionale. Già nel 1999 i giudici avevano spiegato che la pensione di reversibilità dei nonni spetta al nipote minore orfano dei genitori. Questo per il particolare legame parentale tra nonni e nipoti.
La sentenza della Corte Costituzionale
Riprendendo in qualche modo il filo del ragionamento, la Corte con la sentenza 88 ha riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità anche ai nipoti maggiorenni. Questo quando siano inabili al lavoro o orfani, se riescono a provare che vivevano a carico dei nonni defunti. Secondo la Corte è del tutto illogico escludere dalla pensione di reversibilità questi nipoti. Infatti, tale strumento di previdenza sociale vuole tutelare proprio le persone in condizioni di bisogno e di fragilità economica. Queste devono avere, però, un particolare legame con il defunto. Tale legame secondo la Corte ricorre certamente tra i nonni e nipoti, in particolare quando già prima della morte vivevano a loro carico.
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