Oggi questo dato macroeconomico potrebbe spaventare le Borse e spingere nuovamente a picco i mercati azionari europei e Wall Street

borse

Oggi potrebbe essere una nuova giornata difficile per le Borse. Ieri i mercati azionari europei non hanno accolto con entusiasmo le dichiarazioni della presidente della Banca centrale europea. Inoltre oggi sarà diffuso il dato dell’inflazione negli Stati Uniti e un valore superiore alle attese potrebbe fare aprire in ribasso la Borsa USA. L’eventuale calo di Wall Street potrebbe avere conseguenze negative anche per i mercati del Vecchio Continente.

Ieri le principali Borse europee hanno chiuso in profondo rosso. I listini hanno avuto un andamento debole durante tutta la mattinata. I prezzi sono rapidamente scesi all’ora di pranzo, dopo la decisione della BCE di mantenere fermo il tasso di sconto ancora per un mese. Non è stata la decisione della BCE a spingere al ribasso i mercati ma quanto ha detto la presidente Christine Lagarde.

La Lagarde ha lasciato intendere che a luglio ci sarà il primo aumento del costo del denaro e che sarà dello 0,25%. I mercati avevano già data per scontata questa possibilità. Inoltre la presidente ha aggiunto che ci sarà un aumento anche a settembre e che sarà adeguato all’incremento dell’inflazione. Gli operatori non hanno gradito in particolare questa dichiarazione, perché lascia le porte aperte ad un aumento anche di mezzo punto percentuale. Ipotesi che i mercati avversano.

Oggi questo dato macroeconomico potrebbe spaventare le Borse e spingere nuovamente a picco i mercati azionari europei e Wall Street

Alla fine della seduta di ieri i principali indici azionari del Vecchio Continente hanno ceduto tra l’1,4% e l’1,7%. Però il nostro indice azionario maggiore ha fatto ancora peggio. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,9% a 23.776 punti. Nell’arco della giornata i prezzi hanno toccato un minimo a 23.641 punti. Ma quello che preoccupa è l’aumento del differenziale tra i rendimenti dei BTP e dei Bund. Lo spread a fine giornata ha chiuso a 216 punti contro una chiusura di mercoledì di 200 punti. Il rialzo in termini percentuali è stato del 7%. Significa che ieri gli investitori professionali hanno venduto a mani basse i nostri BTP.

Intanto nella seduta odierna sarà diffuso il dato sull’inflazione USA a maggio. Oggi questo dato macroeconomico potrebbe spaventare le Borse e per il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) potrebbe essere un’altra giornata difficile. Il livello da monitorare con molta attenzione passa da area 23.600/23.700 punti. Ieri questo livello ha fornito un valido supporto ai prezzi, respingendo il tentativo di violazione al ribasso. Attorno alle 15.00 quando il Ftse Mib è sceso sotto 23.700 punti, sono immediatamente scattati gli acquisti. Segno che questo livello inizia ad avere una certa valenza. Quindi oggi un’eventuale discesa dell’indice sotto quest’area potrebbe fare accelerare i prezzi verso 23.400 punti e successivamente a 23.200 punti.

Al rialzo solo un ritorno delle quotazioni sopra 24.000 punti potrebbe allentare la pressione ribassista in atto da tre sedute. Ma per una inversione di trend di brevissimo periodo il Ftse Mib dovrebbe chiudere sopra la soglia dei 24.200 punti. Impresa difficile ma non impossibile.

Approfondimento
Il punto sui mercati