Occhio alla posta elettronica perché sta per arrivare questo avviso che in realtà è una truffa bella e buona

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Negli ultimi anni, un fenomeno che sta prendendo sempre più piede è quello delle truffe informatiche. Soprattutto nel corso della pandemia, infatti, sono aumentati a dismisura i tentativi di ingannare gli utenti, approfittando del panico generale.
Questi tentativi, però, non sono solo cresciuti a livello quantitativo, ma anche qualitativo.
Infatti, sta diventando sempre più difficile, per l’utente medio, riuscire a schivare queste truffe che sono sempre più ingegnose ed architettate.

Una truffa che quest’anno ha colpito diverse persone è stata quella relativa al Green Pass. Già l’estate scorsa, su ProiezionidiBorsa, avevamo avvertito gli utenti di fare attenzione a questa truffa sul download della certificazione digitale. Negli ultimi giorni, invece, molti utenti stanno ricevendo via email un altro avviso, sempre riguardante il Green Pass. Vediamo di cosa si tratta.

Occhio alla posta elettronica perché sta per arrivare questo avviso che in realtà è una truffa bella e buona

Come ha già avvertito anche il Ministero della Salute, tramite il profilo Facebook ufficiale, nelle ultime ore stanno circolando diverse e mail fittizie.
Queste hanno per oggetto quanto segue: “Attenzione: Certificazione verde Covid 19 sospesa”.
Poi nel corpo della email si legge che la certificazione verde “è stata sospesa per un uso sospetto”.

Ovviamente, l’intento del messaggio è quello di spaventare l’utente spingendolo a cliccare i link inseriti nel testo. Questo è il classico tentativo di phishing, con il quale degli hacker tentano di appropriarsi di dati sensibili o bancari, per effettuare altre frodi.

Ecco cosa bisogna fare in questi casi

Quando riceviamo questi avvisi, la prima cosa da fare è controllare il mittente delle e mail. In questo caso, ad esempio, il dominio dell’indirizzo di posta elettronica “ministerodellasalute.pro.it” è palesemente falso.

In secondo luogo, è fondamentale non cliccare mai sui link di cui non conosciamo la provenienza.

Nella maggior parte dei casi, infatti, questi indirizzi conducono a siti web studiati appositamente per prelevare dati sensibili. Per capire se il link è affidabile, o meno, in genere basta guardare la sua lunghezza ed i caratteri di cui è composto. Se sono inusuali e sono preceduti da “http://” al posto di “https://”, molto probabilmente siamo di fronte a link non sicuri.

Infine, occhio alla posta elettronica soprattutto se gli avvisi richiedono l’inserimento di password, codici ed informazioni personali, con toni “intimidatori”.

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