I mercati sembrano aver trovato un bottom dal quale ripartire con decisione. Quali sono le occasioni di settembre su Wall Street?
Gli ultimi dati macro Usa hanno evidenziato una serie di elementi contrastanti mentre dall’Europa i segnali in arrivo non sono incoraggianti, soprattutto per quanto riguarda la Germania.
La situazione in Usa con la Fed
Tanto che sia da un lato che dall’altro, gli operatori sono in attesa delle mosse di Bce e Fed, tra il 12 e il 18 settembre. Attualmente il sentiment di mercato è cauto. Da un lato il mondo del lavoro a stelle e strisce vede ad agosto meno assunzioni del previsto: nello specifico si parla di 130mila assunzioni invece delle 165mila ipotizzate. Il che ha portato il tasso di disoccupazione al 3,7% invece del 3,6% sperato. Parallelamente, però, si è visto un generale rafforzamento dei salari.
Il panorama europeo
Inoltre è stato rivisto al ribasso il dato sui posti di lavoro non agricoli di luglio che dalle iniziali 164 mila unità è sceso a +159 mila così come anche quello di giugno (+178 mila invece di +193mila). Come detto nemmeno l’Eurozona canta vittoria: il PIl del secondo trimestre è cresciuto solo dello 0,2% a livello trimestrale e dell’1,2% su base annuale ma a spaventare è il crollo della Germania, in particolare della produzione industriale che a luglio è scesa a -4,2% rispetto allo stesso mese del 2018, invece del già grave -3,9% previsto.
Insomma, un quadro che spinge a rivedere le strategie di investimento approfittando dell’arrivo della Fed e questo ci fa mettere in cerca delle occasioni di settembre su Wall Street.
I titoli da guardare e le occasioni di settembre su Wall Street
Un nome interessante potrebbe essere Square (SQ). A suo favore un +300% dall’inizio del 2017 alla fine del 2018 anche se il 2019 non è stato esaltante. Il titolo è riuscito però a sovraperformare, finora, seppur di poco, l’S&P 500 con un 12,2% contro l’11% dell’indice di riferimento. Il problema di Square è che appartiene a quel settore di azioni che dipendono dalla crescita economica.
Una certezza
Chi invece non teme nulla può essere AT&T (T) non solo in virtù del suo 25,6% da inizio anno ma anche per il suo dividendo del 6% contro una media che per l’S&P 500 è dell’1,9%. Non spaventi la concorrenza nel wireless mobile e il calo degli abbonati così come anche le preoccupazioni derivanti dall’acquisizione di Time Warner che ha appesantito il debito. AT&T rientra in quel pacchetto di titoli difensivi relativamente robusti soprattutto sulla base della prossima volatilità del mercato. Inoltre il lancio della prossima tecnologia 5G dell’azienda darà al titolo nuova forza.
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