Il rapporto tra italiani e Fisco è sempre stato particolarmente difficile. La pressione fiscale nel nostro Paese è molto elevata, in particolare per alcune categorie. Al contempo, l’evasione è una piaga estremamente diffusa che causa grossi problemi alla collettività. Ad ogni euro in nero, infatti, corrisponde un ulteriore esborso per chi paga puntualmente le tasse. La crisi finanziaria in corso ha ulteriormente aggravato questa situazione. L’aumento della spesa pubblica e la diminuzione del fatturato delle imprese rischiano di mettere al tappeto le casse statali. Con la probabile conseguenza che alla fine a pagare saranno sempre i soliti. Ovvero la classe media, costituita dai cittadini che possiedono una casa ed alcuni risparmi. Quindi, nuove tasse busseranno presto alle porte degli italiani?
La relazione della Banca d’Italia
Nelle scorse settimane, la Banca d’Italia è stata protagonista di un’audizione in Parlamento. Gli economisti di via Nazionale sono intervenuti nella discussione relativa alle future riforme fiscali. Secondo Palazzo Koch, le imposte sui redditi sono ormai insostenibili per dipendenti ed autonomi. Le imprese poi, devono versare aliquote tra le più elevate d’Europa. La soluzione proposta dalla Banca centrale è una redistribuzione del carico fiscale. Non appare possibile, al momento, ipotizzare un taglio delle tasse generalizzato. Le casse dello Stato necessitano infatti di liquidità per sostenere le categorie in difficoltà.
Insomma, sembra che per uscire dalla crisi nuove tasse busseranno presto alle porte degli italiani. O quantomeno a quelle di contribuenti che già versano buona parte del gettito. Vediamo quindi quali sono le categorie che potrebbero essere penalizzate. Oltre a coloro che potrebbero vedersi ridurre le aliquote tributarie.
Nuove tasse busseranno presto alle porte gli italiani?
Il primo obiettivo della Banca d’Italia è sostenere l’occupazione ed il potere d’acquisto delle famiglie. Oltre a rendere più competitive le aziende italiane nel mondo attraverso una minor tassazione. Dagli economisti della Banca centrale arriva quindi l’invito al Governo di abbassare le imposte sui redditi. Per recuperare le minori entrate, Palazzo Koch propone di aumentare le tasse su immobili e giacenze bancarie.
Insomma, nuove tasse busseranno presto alle porte degli italiani proprietari di casa o titolari di investimenti finanziari. Al momento, queste ipotesi sono solo indicazioni e non disposizioni di legge. Qualora il Governo intendesse seguire quanto suggerito da via Nazionale assisteremmo a nuove misure patrimoniali. Insomma, nuove tasse sui conti correnti e immobili. Un’ulteriore penalizzazione per gli investimenti immobiliari, già in crisi da diverso tempo.