Novità dall’Agenzia delle Entrate su chi non deve pagare la tassa sul conto corrente

Agenzia delle Entrate

Il team di Redazione avverte dell’arrivo di una novità dall’Agenzia delle Entrate su chi non deve pagare la tassa sul conto corrente. I titolari di conto corrente ben conoscono la famosa imposta di bollo che occorre pagare ogni trimestre. Si tratta di una tassa, che al pari del pagamento del bollo, non incontra il favore dei contribuenti. Inoltre gli Esperti insistono sulla necessità di  non lasciare in deposito sul conto delle somme di denaro elevate. Nell’articolo “I motivi per cui i soldi sul conto corrente in banca diminuiscono” vi abbiamo messo in guardia contro le perdite che potreste subire.

Custodire molto denaro sul conto si rivela senza dubbio una scelta del tutto infelice e a cui si può porre rimedio con semplici mosse. Mantenere bassa la giacenza media del conto assicura grandi vantaggi e protegge da eventuali prelievi forzosi. Persino per il riconoscimento di bonus, sussidi economici e agevolazioni fiscali conviene avere poco denaro in deposito sul conto. Si pensi alla presentazione del reddito ISEE in cui confluisce anche la giacenza media del correntista. Chi possiede un conto corrente ha comunque possibilità di sottrarsi al versamento dell’imposta di bollo tramite il ricorso a diverse strategie. Ancor più confortante l’arrivo di una novità dall’Agenzia delle Entrate su chi non deve pagare la tassa sul conto corrente.

Novità dall’Agenzia delle Entrate su chi non deve pagare la tassa sul conto corrente

Giungono buone notizie dall’interpello n. 457 dell’8 ottobre 2020 in cui l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sulla tassazione bancaria. L’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo vale per “la note spese che vengono compilate dai dipendenti che, compiendo ad esempio trasferte, sostengono spese addebitabili al datore di lavoro e da rimborsare dal medesimo”.

In altri termini, non deve pagare la tassa sul conto corrente il dipendente di un’azienda che effettua pagamenti per conto del datore di lavoro. Non si paga alcuna tassa neanche sulle carte che un imprenditore consegna ai dipendenti e che hanno un collegamento con la carta principale dell’azienda.

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