L’avanzare dell’età è accompagnata spesso dall’accumularsi di acciacchi e malattie che compromettono la salute e il benessere fisico e mentale. Su questo sito ci siamo occupati spesso di queste problematiche. Abbiamo visto per esempio che gli Omega-3 possono prevenire questa grave disabilità visiva negli over 60. Oppure, quanto camminare per allenare la memoria e allontanare l’Alzheimer dopo i 60 anni. Si pensa spesso che l’avanzare dell’età sia accompagnato da un progressivo declino delle abilità mentali. Ebbene, in questo articolo evidenzieremo come non sempre questo sia vero. Da un importante studio arrivano infatti notizie sorprendenti per gli over 60, perché superano i giovani in due importanti abilità mentali.
Ecco come cambiano le proprietà cognitive con l’aumentare dell’età
Innanzitutto col passare del tempo, abbiamo la sensazione che la memoria stia peggiorando. Tuttavia, i disturbi della memoria soggettiva possono essere correlati più agli stati d’animo a una perdita di memoria. Inoltre, non tutte le forme di memoria umana sono ugualmente influenzate dall’avanzare dell’età. Per esempio la memoria semantica sembra migliorare col tempo, mentre la memoria episodica sembrebbe quella più compromessa. Oltre alla memoria, anche aspetti legati all’apprendimento possono degradare con il passare del tempo. Per esempio, si fa sempre più fatica per ricordare nomi di persone, o associare il nome al volto.
Notizie sorprendenti per gli over 60 perché superano i giovani in due importanti abilità mentali
Proprio ieri è stato pubblicato, sulla prestigiosa rivista Nature Human Behaviour, un articolo (Verissimo J et al, 2021) che mette in evidenza alcune capacità mentali in cui gli anziani eccellono rispetto ai giovani. Si sostiene spesso che con l’avanzare dell’età, diminuiscano la capacità di concentrazione e la capacità di eseguire alcune funzioni. Tuttavia, questi aspetti o capacità sono composte da più componenti e non tutti seguono lo stesso tipo di invecchiamento.
Nell’articolo sopra citato, per esempio, sono stati arruolati 702 partecipanti con un’età compresa tra i 58 e i 98 anni. Si è scoperto che gli individui più anziani hanno un migliore orientamento e inibizione esecutiva. Si tratta di due funzioni cerebrali chiave legate all’elaborazione di informazioni nuove e alla capacità concentrarci su ciò che è importante in una data situazione. Queste funzioni sono alla base degli aspetti della cognizione, tra cui la memoria e il processo decisionale, e persino la navigazione, la matematica e il linguaggio.
Sono risultati sorprendenti e inaspettati che ci faranno riconsiderare di come l’invecchiamento influisca sulla mente. Inoltre potrebbero essere importanti anche per malattie come l’Alzheimer. In questo ambito, si stanno facendo molti progressi, in particolare nell’individuazione di sintomi precoci che preludono alla malattia. Questa scoperta potrebbe aprire nuove opportunità verso terapie più mirate per la demenza e l’Alzheimer.
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