Non un romanzo oppure un best seller, ma i pochi racconti di questo scrittore sudamericano sono diventati un cult

classici della letteratura

Il Sudamerica ci regala delle storie che sembrano provenire dal mondo della fantasia. Sarà per questo che la corrente del realismo magico si è sviluppata tra i suoi autori. Un po’ come se la realtà e l’inganno corressero sempre sullo stesso filo. Capita così che uno scrittore dilettante, autore di pochi racconti in tutta la sua vita, possa diventare un maestro. Personaggi come Gabriel García Márquez e Italo Calvino ne parlavano come di un maestro. Chiedere una raccolta di suoi racconti in Europa potrebbe farci guadagnare una pacca sulle spalle dagli esperti. Ma potrebbe anche farci chiedere qualche spiegazione su chi sia da tanti. altri In Sudamerica invece bisogna chiamarlo per nome, perché per cognome si perde tra tanti autori anonimi.

Ora che la curiosità è aumentata possiamo vedere chi fosse il pianista uruguayano che scrisse non un romanzo oppure un best seller, ma seppe comunque influenzare la letteratura mondiale. E vedremo alcune traduzioni reperibili.

Una vita che qualcuno definirebbe normale

Il suo nome è Felisberto Hernández. Nato nel 1902, nella vita si guadagnava lo stipendio suonando nei locali e nei ristoranti del Paese dove era nato, l’Uruguay. All’epoca era molto richiesto anche come accompagnatore delle proiezioni dei film nelle sale. Infatti, nella prima metà del Novecento i film erano muti. Scrisse solo poche decine di racconti nel corso della sua vita. I principali sono riuniti in due raccolte, che sono venerate da molti autori. Ci si potrebbe chiedere cosa piacesse follemente della scrittura di questo pianista, ed ecco alcune informazioni.

La risposta potrebbe partire dalle parole con cui Calvino lo descriveva: “è un irregolare che sfugge ad ogni classificazione ed inquadramento ma si presenta ad apertura di pagina come inconfondibile”. Nei suoi testi aleggia un’inquietudine e un’assurdità palpabile. Eppure, questa sarebbe accompagnata spesso da ironia e comprensione per l’umanità. Nei suoi racconti non è affatto raro vedere le parti del corpo e gli oggetti prendere vita, comunicando in qualche modo con i protagonisti. I personaggi cercano di capire il Mondo anche palpandoli e percependone la densità e la forma. Le storie si intrecciano tra inquietudini e ricordi. I finali, spesso a sorpresa, ci spiazzano per l’intensità e la genialità. Forse è questo senso di assurdo che strania il lettore a piacere molto. Ma ecco alcune raccolte consigliate.

Non un romanzo oppure un best seller, ma i pochi racconti di questo scrittore sudamericano sono diventati un cult

Fino a pochi anni fa, trovare una traduzione dei suoi racconti in Italia era piuttosto difficile. Grazie ad Einaudi già nel 1974 giunse l’edizione di “Nessuno accendeva le lampade”. Oggi questo testo è reperibile presso l’editore La nuova frontiera, che si è dedicato anche alla proposizione di un’altra raccolta considerata di culto. Questa si chiama “Le ortensie” e per qualsiasi appassionato di letteratura sudamericana sarebbe un piacere passare per questo testo.

Per gli amanti della letteratura, ecco due romanzi da leggere assolutamente.