Non tutte le famiglie con ISEE fino a 26.000 euro conoscono questo contributo dello Stato per pagare l’affitto   

affitto casa

Abbiamo già illustrato 3 modi per risparmiare anche migliaia di euro sul canone d’affitto di casa. In questa sede, invece, illustreremo quali sono le condizioni e i requisiti di un particolare aiuto dello Stato in tema di affitto.

Si tratta di un sostegno concesso alle famiglie cadute involontariamente in difficoltà economiche. Stiamo parlando del Fondo morosità incolpevole, che illustriamo in questa sede. Anticipiamo solo che non tutte le famiglie con ISEE fino a 26.000 euro conoscono questo contributo dello Stato per pagare l’affitto.

Vediamo di cosa si tratta

Come lascia intendere il nome, è un aiuto previsto dallo Stato per chi si ritrova in difficoltà nei pagamenti delle pigioni. Tuttavia, deve trattarsi di inquilini in difficoltà “loro malgrado”. Cioè le risorse sono destinate agli inquilini che, a causa di una sopravvenuta riduzione o perdita del reddito, si ritrovino in difficoltà economiche. Ecco perché si parla di “morosità incolpevole”.

Il fondo è stato istituito con il Decreto Legge n. 102 del 2013, art. 6, presso il MIT, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per i primi 7 anni di vita (2014-2020) il fondo ha vantato una dotazione di 265 milioni di euro ed altri 50 nel 2021.

A chi si rivolge il Fondo

Il Fondo può essere utilizzato dai Comuni ad alta tensione abitativa. Inoltre deve trattarsi di Comuni che hanno pubblicato o già avviato procedure di erogazione di queste risorse. L’accesso, come detto, è riservato agli inquilini morosi incolpevoli, cioè raggiunti da un atto di intimidazione di sfratto.

In genere la morosità incolpevole è riconducibile alle seguenti cause:

  • licenziamento;
  • sopraggiunta cassa integrazione che limiti di molto la capacità reddituale;
  • un mancato rinnovo contrattuale (si pensi ai lavori a tempo e/o atipici);
  • accordi sindacali o aziendali che portano a una forte riduzione delle ore di lavoro;
  • un infortunio, una malattia grave o un decesso di un componente il nucleo familiare che conduca al crollo del reddito complessivo familiare. Oppure la necessità di impiegare le risorse per pagare costose cure mediche.

In merito ai requisiti che fanno accedere al Fondo morosità incolpevole

Per fare richiesta del contributo bisogna soddisfare i requisiti indicati dai bandi. In genere troviamo :

  • avere la cittadinanza italiana;
  • il contratto d’affitto deve risultare regolarmente registrato. Sono esclusi gli immobili appartenenti ad alcune categorie come A1, A8 e A9;
  • nessun componente del nucleo familiare deve risultare proprietario di un immobile abitabile e sito nella stessa provincia;
  • l’abitazione deve risultare occupata da almeno 12 mesi;
  • si richiede la certificazione della riduzione del reddito. Il reddito ISEE non deve superare i 26.000 euro (e richiedere in Poste la certificazione ai fini ISEE oggi è più facile e sicuro).

Non tutte le famiglie con ISEE fino a 26.000 euro conoscono questo contributo dello Stato per pagare l’affitto

I fondi sono nazionali, ma le risorse vengono prima ripartite fra le Regioni che poi le girano ai Comuni. Sono quest’ultimi, dunque, che si occupano di pubblicare i bandi, raccogliere le richieste ed erogare i contributi.

Gli Enti locali esaminano le domande ricevute e controllano il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento. Vale a dire la presenza di un provvedimento di sfratto, l’ISEE, la regolarità del contratto e la condizione di sopraggiunta difficoltà.

L’importo massimo del contributo dipende anche dai limiti delle disponibilità su cui può contare ogni singola Regione.

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