Non solo pandori e panettone da mangiare nelle feste ma ecco come scegliere e riconoscere un torrone di grande qualità

torrone

L’albero e la capanna del presepe. Le lucine, le ghirlande con le pigne… Ed ancora, gli angioletti, gli elfi e le renne. Non c’è festività che abbia più simboli del Natale! Anche a tavola, la magica festa del 25 dicembre si distingue per ricette tipiche e tradizioni che vengono rispettate da decenni. La vigilia si mangia di magro, in genere pesce. 24 e 25 dicembre, poi, sulle tavole italiane non mancano pandori e panettoni. Artigianali o industriali, semplici o farciti, la scelta è oggigiorno infinita. Per questo motivo abbiamo elaborato una pratica guida in cui abbiamo spiegato le 10 infallibili mosse per riconoscere e scegliere un panetone genuino e di ottima qualità.

Alla fine del pranzo solenne, oltre alla classica fetta del dolce natalizio, non mancano mai frutta secca, cioccolatini e torrone. Quest’ultimo, nella classica stecca da ridurre in scaglie oppure nei più pratici torroncini monoporzione. E quindi, non solo pandori e panettone da mangiare nelle feste ma ecco come scegliere e riconoscere un torrone di grande qualità.

Re Torrone

Il torrone è un dolce friabile nato a Cremona. Ogni anno, nel mese di novembre, la città lombarda gli dedica addirittura una festa che richiama migliaia di persone.

Gli ingredienti base sono pochi e semplici: miele e albumi a cui, verso fine cottura, si aggiungono frutta secca ed eventuali aromi.

A differenza del pandoro, non esiste una legge o un disciplinare che lo tutelino e che stabiliscano come debba essere prodotto. Sicuramente, la difficoltà di codificare una ricetta è causata dal fatto che in Italia vengono prodotte decine di tipologie differenti di torrone. Da quello di Cremona al mandorlato di Cologna Veneta, passando poi per i torroni piemontesi di Alba, Novi Ligure e Mombercelli. Spostandoci verso Sud, troviamo l’unico prodotto con marchio Igp: è il “Torrone di Bagnara Calabra”.

Non solo pandori e panettone da mangiare nelle feste ma ecco come scegliere e riconoscere un torrone di grande qualità

Vediamo quindi come procedere per acquistare un buon torrone.

Come per qualsiasi prodotto, leggere attentamente la lista di ingredienti riportati in etichetta. Devono essere pochi e di buona qualità. Non devono mancare mandorle, miele, zucchero, albume d’uovo, ostie ed estratto di vaniglia.

Per dare un esempio pratico, il famoso dolce cremonese, viene prodotto con:

  • 50% di mandorle;
  • 40% di miele;
  • 10% di albumi.

Sarebbe preferibile evitare, invece, tutti i prodotti che contengono sciroppo di glucosio o fruttosio. Un buon torrone presenta mandorle e/o nocciole, in una quantità del 35/45%. Arachidi e anacardi sono invece sintomo di scarso valore qualitativo.

La prova dell’assaggio

Dopo aver attentamente esaminato i vari ingredienti, passiamo quindi al momento più godurioso del nostro test.

Anzitutto, il torrone duro deve rompersi in maniera netta senza sbriciolarsi. Quello morbido non deve invece essere gommoso (indicativo della presenza di addensanti e/o gelificanti). Un buon torrone si scioglie facilmente e non resta attaccato ai denti. Nel complesso, il gusto dev’essere ricco e ben equilibrato. Mai eccessivamente dolce.

Approfondimento

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