Mentre i mercati non temono alcuno stop e nel mondo si guarda agli investimenti sostenibili e alla transizione ecologica, arriva la notizia che, per il prossimo futuro, la Cina avrà bisogno di un quantitativo di carbone ancora maggiore. Quantitativo che potrebbe avere difficoltà a reperire dal momento che l’unica possibile opzione, al momento, sarebbe quella di rivolgersi all’Australia. Purtroppo, quest’ultima, ha deciso di appoggiare le richieste internazionali per un’inchiesta che faccia luce sulla gestione, da parte di Pechino, della pandemia tuttora in atto. Il che ha creato attriti piuttosto forti tra le due nazioni. Da qui la difficoltà della Cina a rivolgersi all’Australia per avere una materia prima che si sta rivelando sempre più importante nonostante gli sforzi per dirigersi verso sistemi di produzione meno inquinanti.
Il che porta nuovamente sotto i riflettori un settore che, erroneamente, qualcuno aveva ritenuto in fase di declino: gli energetici. Di queste ore la notizia che Goldman Sachs ha previsto la possibilità, per le quotazioni del petrolio, di arrivare a toccare i 90 dollari e, in futuro, anche di superarli. Questo perché si sta creando un pericoloso mix formato da offerta in calo e domanda in aumento. Anche in virtù di alcuni fattori.
Non solo il petrolio è destinato a correre ma anche altri energetici
Il primo elemento da valutare è quello stagionale, ovvero l’arrivo, in alcune zone del mondo, della stagione invernale. Altro fattore è il ritorno progressivo ai viaggi. Il tutto affiancato da una ripresa economica che, seppur sotto lo scacco di varie incertezze future, è vista come solida nel 2022.
Ma non solo il petrolio è destinato a correre ma anche altri energetici. Per esempio, anche il gas naturale, in quest’ultimo periodo, ha allarmato gli analisti. In particolare è facile notare come, intorno alla materia prima, si stia creando una vera e propria tempesta perfetta. Oltre al rialzo della richiesta molte nazioni devono fare i conti con la carenza di navi per il trasporto. Non solo. Parallelamente si sta sviluppando, come era facile immaginare, anche un aumento delle relative tariffe per il trasposto. Ed anche qui la Cina torna al centro della scena.
Infatti la seconda potenza mondiale ha già intenzione di aumentare le importazioni. Da qui un possibile, ritrovato interesse, da parte di molti analisti, per alcuni titoli di questo ramo. Un esempio arriva proprio da Goldman Sachs che, nel caso di un portafoglio diversificato che consideri anche i dividendi, propone su un titolo come BP PLC, con un dividendo del 4,25%, un target price di 45 dollari. Da BofA Security, invece, consigliano l’acquisto sulle azioni Chevron (dividend yield al 4,75%) con target price a 135 dollari.