Non solo grano e pasta, ecco gli effetti della carenza di materie prime, dalle auto ai treni il sistema arranca

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Difficoltà per gli approvvigionamenti di materie prime. Non solo grano, farina e olio di semi di girasole ma anche metalli. Nichel, alluminio, palladio, neon, litio. Alcune produzioni sono bloccate a causa della guerra e altre per effetto delle sanzioni. Per intenderci il nichel è molto impiegato per fabbricare acciaio e superleghe. L’alluminio invece viene impiegato nei trasporti, negli imballaggi (lattine, pellicole d’alluminio), nell’edilizia come finestre, porte e rivestimenti. Il palladio viene impiegato per la realizzazione delle marmitte catalitiche delle automobili e oggi la Russia è il principale esportatore al Mondo con il 45%. Anche per il nichel, la Russia detiene il primato con riserve nel sottosuolo che tutto il Mondo invidia. Poi c’è il neon che è un gas molto utilizzato per realizzare luci per insegne e vetrine e anche per i tubi della televisione. Il litio viene estratto anche dall’area del Donbass e troviamo l’ossido di litio nelle stoviglie.

Inoltre viene impiegato nell’elettronica e nella saldatura. A Kiev pare ci sia il maggiore produttore di neon per giunta, secondo alcune voci ufficiose, i produttori sarebbero americani. Dunque non solo grano e pasta. Tutto questo avrà forti ripercussioni sulla produzione di chip e microprocessori, fondamentali per la realizzazione di qualsiasi circuito elettronico.

Stop alle ambulanze

Letti in questo modo, è difficile avere una visione delle ripercussioni reali e tangibili della crisi di tali materie. Quello che va tenuto sott’occhio è l’effetto domino che si genera. Così per fare un esempio concreto, a Pisa, una nota azienda che “trasforma” i furgoni in ambulanze, è ferma da diversi mesi. I notiziari locali riportano che circa 300 ordini sono inevasi e altri sono da rinviare. In sostanza non gli arrivano i furgoni che poi devono subire un adattamento e le modifiche necessarie per farli divenire ambulanze. Il blocco sarebbe conseguenza del fatto che Stellantis avrebbe fermato la produzione del noto Ducato. A fronte di una richiesta continua di Asl e aziende private, mancherebbero le ambulanze. Questo in un momento storico dove a causa del Covid, che ancora condanna alla ventilazione molti contagiati, la richiesta è aumentata.

Non solo grano e pasta, ecco gli effetti della carenza di materie prime, dalle auto ai treni il sistema arranca

Prendiamo poi l’esempio dell’acciaio. Il Consorzio nazionale del riciclo e recupero imballaggi acciaio (RICREA) rende conto dell’impiego massiccio dell’acciaio nell’industria ferroviaria. Viene impiegato «sia nella produzione dei treni che in quella delle rotaie, così come in quella navale ed aeronautica. Nel settore automobilistico resta il materiale di gran lunga più utilizzato, costituendo in media tra il 50 e il 70% del peso di un’autovettura». Il rischio a questo punto è che molti apparati cadano in uno stallo profondo. Basti considerare che il potenziamento delle infrastrutture è uno degli obiettivi del PNRR i cui fondi vengono impiegati solo se si rispettano delle scadenze precise.

Conseguenze

L’automotive inoltre doveva affacciarsi in modo risoluto sul mercato dell’auto elettrica. Ma a questo punto rimane il dubbio, che la transizione ecologica possa subire un forte rallentamento e un conseguente aumento dei prezzi. Non solo grano e pasta. Ecco gli effetti della carenza di materie prime, dalle auto ai treni il sistema arranca. Il conflitto dell’Ucraina porta conseguenze di cui presto e per diverso tempo porteranno ad una modifica nello stile di vita.

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