In occasione della Giornata per la Prevenzione Cardiovascolare è stato presentato il documento “Prevenzione Italia 2021”, in cui si è evidenziato che in Italia le malattie cardiovascolari sono molto frequenti, ma ciò non deve spaventare. C’è da dire, infatti, che negli ultimo 50 anni, grazie agli enormi progressi fatti dalla cardiologia, le probabilità di superare un infarto sono davvero molto alte.
Inoltre, di positivo c’è anche che le informazioni riguardanti la prevenzione sono sempre più approfondite e delineate. Questo porta ad una maggiore velocità nella diagnosi, sia da parte del medico che del paziente. È soprattutto un intervento tempestivo, infatti, a determinare il buon esito di un eventuale infarto.
Non solo dolore al petto e fiato corto durante un infarto ma attenzione anche a questo lieve disturbo che potrebbe essere un campanello d’allarme
Saper definire i sintomi di un infarto è dunque estremamente importante. Ma come riconoscerli? La rivista “Circulation” ha pubblicato le nuove linee guida per la sintomatologia dell’infarto del miocardio, indicate dall’American Heart Association e dall’American College of Cardiology.
È emerso che il dolore toracico è un sintomo tipico di un infarto, ma ad indicare che sia realmente così sono le caratteristiche con cui si presenta e l’associazione con altri sintomi. Le manifestazioni più frequenti riguardano respiro corto, tachicardia, irradiazione del dolore alle braccia, alle spalle e al giugolo. Le donne, poi, devono prestare maggiore attenzione anche ai dolori che coinvolgono le spalle e la schiena, a un’eccessiva stanchezza e all’incapacità di sforzarsi, anche in maniera blanda.
Ma ci sono anche altri sintomi che non vengono considerati come cardiaci: uno di questi è la nausea. Quando capita in maniera improvvisa, soprattutto in un determinato contesto clinico, e non è associata a problemi gastrointestinali o ad altro tipo di malessere potrebbe essere legata ad eventi più importanti. Dunque, non solo dolore al petto e fiato corto durante un infarto ma attenzione anche a questo lieve disturbo che potrebbe essere un campanello d’allarme.
In questi casi bisognerebbe rivolgersi al proprio medico e se la nausea è associata alle altre condizioni succitate, bisognerebbe chiamare tempestivamente il 118.
L’importanza della prevenzione
L’attività fisica e una corretta alimentazione contribuiscono in maniera sostanziale a limitare casi di malattie cardiovascolari, ma non solo. Da numerosi studi è emerso, infatti, che mantenere comportamenti salutari durante tutta la vita sarebbe vantaggioso su più fronti, in particolare appunto per la prevenzione di casi ad alto rischio.
L’attività fisica dovrebbe essere svolta tenendo conto di specifiche indicazioni che riguardano le modalità, l’intensità, la durata e la frequenza. Per questo motivo sarebbe meglio che fosse prescritta da un medico. L’attività moderata-intensa ottimale dovrebbe raggiungere i 150 minuti a settimana oppure 75 di attività aerobica vigorosa. Inoltre sono consigliabili due sessioni a settimana di attività di rinforzo e tono muscolare.
Una corretta alimentazione comprende la scelta di bevande e cibi vari e bilanciati, ovvero quelli che si basano sugli alimenti tipici della dieta mediterranea. In questo modo è possibile mantenere un peso corretto, favorire un ottimale stato di salute e prevenire le malattie cardiovascolari.