Non solo abbuffarsi di cibo senza freni ma anche altri segnali potrebbero essere spia di questo disturbo poco noto

depressione

Ogni essere vivente ha bisogno di nutrirsi, incluso l’uomo. Il cibo ci fornisce energia ma anche alcune sostanze importanti per il nostro benessere. Ad esempio il calcio, prezioso contro l’osteoporosi ma la cui assunzione potrebbe essere ridotta da questi abbinamenti sbagliati.

Allo stesso tempo il rapporto tra l’uomo e il cibo è estremamente complesso, coinvolgerebbe infatti sia il corpo che la mente in molti casi. Arrivando così spesso a sfociare in veri e propri disturbi dell’alimentazione.

Non solo abbuffarsi di cibo senza freni ma anche altri segnali potrebbero essere spia di questo disturbo poco noto

I disturbi dell’alimentazione sarebbero degli atteggiamenti anomali nei confronti del cibo e comporterebbero cambiamenti nelle abitudini e comportamenti alimentari.

Alcuni sono più conosciuti, di altri invece ne ignoriamo quasi l’esistenza perlopiù.

Infatti, quasi nessuno conosce il DAI, disturbo da alimentazione incontrollata.

Si verificherebbe quando un individuo si abbufferebbe in modo spropositato frequentemente, ma individuare solo questo quale sintomo sarebbe riduttivo.

Si manifesterebbero infatti anche altri atteggiamenti in concomitanza che ne potrebbero essere spia:

  1. durante le razzie si mangerebbe più velocemente del normale;
  2. si mangerebbe seppure già sazi e fino a sentirsi oltremodo pieni;
  3. si proverebbe disgusto, senso di colpa e vergogna per tale comportamento;
  4. le abbuffate avverrebbero in solitaria e lontano da occhi indiscreti;
  5. spesso sarebbero azioni programmate in anticipo con appositi cibi;
  6. non si riuscirebbe ad avere alcun controllo, anzi in alcuni casi si proverebbe una sorta di vero e proprio stordimento, ciò soprattutto durante la notte.
  7. in alcuni casi il periodo di abbuffata si alternerebbe a periodi di magra.

Il DAI si svilupperebbe indistintamente in ambedue i sessi, solitamente nei giovani adulti.

Le cause alla base di questo disturbo, ancora non sarebbero totalmente note.

Oltre alla bassa autostima e insoddisfazione verso il proprio corpo, vi potrebbero essere altri fattori scatenanti, mentali e fisici. Come, ad esempio, differenti meccanismi di risposta del cervello o di livello di ormoni, o ancora potrebbe dipendere da una predisposizione genetica.

Allo stesso tempo potrebbe ricollegarsi anche ad ansia e depressione, stress, noia, solitudine così come a esperienze traumatiche vissute. Potrebbe però anche essere conseguenza di un regime alimentare troppo rigido che prevede l’eliminazione di alcuni cibi.

Rischi del disturbo e come affrontarlo

Quindi non solo abbuffarsi di cibo senza freni ma anche altri segnali potrebbero essere spia di questo disturbo poco noto da non sottovalutare.

Il disturbo da alimentazione incontrollata potrebbe portare all’obesità e a conseguenti malattie. Come il diabete, ma anche un aumento del colesterolo e della pressione sanguigna, che comporterebbero maggiori rischi di malattie cardiovascolari, come ictus e infarto.

Inoltre, poiché l’alimentazione incontrollata potrebbe essere associata ad ansia e depressione, questi disturbi potrebbero peggiorare nel tempo se non affrontati.

Nel caso si sospetti di soffrirne, sarà meglio chiedere aiuto a un medico. Infatti, saprà indirizzarci verso programmi di auto aiuto ma anche verso sedute di psicoterapia, del tipo cognitivo-comportamentale, dialettico-comportamentale o impersonale. In alcuni casi, poi, l’esperto potrebbe anche prescrivere farmaci antidepressivi, se necessario.

Ovviamente, sarà bene anche consultare un nutrizionista per stilare un regime alimentare equilibrato.

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