Uno dei disturbi più comuni che colpisce milioni di persone è il reflusso gastroesofageo, comunemente noto come bruciore o acidità di stomaco. È caratterizzato dalla risalita nell’esofago del contenuto acido dello stomaco.
Il reflusso, appunto, si sviluppa nell’esofago, cioè quel tubo lungo circa 25 centimetri che collega bocca e stomaco. All’atto della deglutizione, l’esofago si contrae e spinge il cibo verso il basso, nello stomaco.
Tra l’esofago e lo stomaco c’è una valvola, il cardias, che regola il passaggio di sostanze e impedisce ad esse di risalire. Quando questa valvola non funziona bene, può esserci una risalita del materiale acido contenuto nello stomaco. Si tratta di un misto di residui di cibo e di acido cloridrico, che è comunemente noto, appunto, come reflusso.
È facilissimo da riconoscere ma molto fastidioso.
I sintomi classici sono un bruciore, che a volte può essere anche doloroso, dietro lo sterno. Viene chiamato in medicina “pirosi”.
C’è poi il ritorno in gola o in bocca, per l’appunto, di quel materiale acido. Questo, invece, si chiama “rigurgito”.
Ci sono anche altri sintomi che sono riconducibili al reflusso, ma in caso di dubbio è sempre opportuno e consigliabile rivolgersi a un medico specialista. Il gastroenterologo saprà inquadrare la situazione e capire come bisogna intervenire, anche effettuando degli esami specifici.
È importante distinguere tra disturbo occasionale, causato magari da un pasto abbondante, e uno troppo intenso che arriva ad alterare gli stili di vita.
Nel primo caso, ci sarebbero alcuni rimedi della nonna sempre utili per tamponare il fastidio.
Non molti lo sanno, ma oltre a zucchine e tisane calde questi cibi sarebbero un toccasana contro l’acidità di stomaco
A volte basta semplicemente mangiare “qualcosa di solido“, come dicono le nonne. Una galletta di riso, un pezzo di pane, un paio di crackers. La ragione del perché funzionerebbero così bene starebbe nel fatto che i carboidrati dovrebbero assorbire l’acido cloridrico. Come detto in precedenza, è una componente importante del reflusso.
Anche broccoli, cime di rapa e zucchine sarebbero molto utili, grazie alla presenza di vitamina K. Basterebbe mangiarle anche bollite e queste verdure saranno un toccasana. Ma c’è un rimedio in grado di dare un sollievo immediato e di sopportare anche attacchi di reflusso molto forti.
Si tratta del latte fresco. Come l’acqua, il latte sarebbe in grado di tamponare il problema e dare un sollievo quasi istantaneo, anche se temporaneo.
Bisogna, però, avere l’accortezza di non bere latte intero. Infatti, anche se non molti lo sanno, i grassi in esso contenuti potrebbero, dopo il sollievo, rallentare lo svuotamento gastrico. Ciò vuol dire che, in seguito al beneficio di un momento, si potrebbe incorrere in ulteriori fastidi causati proprio dal latte.