Al giorno d’oggi non avere un proprio conto corrente sarebbe un’idea del tutto inusuale per la maggior parte dei consumatori. È ormai piuttosto lontana l’era in cui i risparmi si conservavano sotto il comodo materasso. Inoltre, l’avvento delle tecnologie e dell’ecommerce ha dato un forte impulso alla diffusione e all’utilizzo dei servizi di pagamento telematico.
Per tale ragione spesso si utilizzano strumenti di pagamento specifici al posto dei cari e vecchi contanti. Avere i risparmi depositati su un conto corrente bancario o postale comporta, tuttavia, dei costi e delle spese che forse non tutti conoscono. Ogni anno, ad esempio, scatta la famosa imposta di bollo quando la giacenza media supera la soglia dei 5.000 euro. Tuttavia questo non è l’unico balzello previsto dagli istituti di credito. Esistono infatti dei costi che alcuni trascurano ma che possono incidere notevolmente sul bilancio di fine anno. Non l’imposta di bollo ma queste 3 operazioni possono far perdere soldi sul proprio conto corrente.
Come operare senza avere problemi con il Fisco
Si avvicina il tempo delle festività natalizie e sono tanti i familiari che decidono di donare dei soldi a figli, nipoti o alle persone care. Per evitare accertamenti dall’Agenzia delle Entrate è opportuno seguire alcune semplici regole quando si compila la causale di un bonifico. Se invece si preferisce acquistare regali e si utilizzano i contanti, è bene porre attenzione ai limiti che impone la Legge. Ciò perché arrivano multe salatissime a chi supera il limite per i pagamenti in contanti. Quando si parla di utilizzo del sul proprio conto corrente è utile sapere che molte operazioni prevedono anche dei costi che alcuni risparmiatori trascurano.
Non l’imposta di bollo ma queste 3 operazioni possono far perdere soldi sul proprio conto corrente
Chi possiede un conto presso un istituto di credito, la prima cosa che dovrebbe valutare è la convenienza dello stesso in base alle proprie esigenze. A tutela dei risparmiatori la Banca d’Italia impone la massima trasparenza agli istituti di credito circa i servizi e operazioni finanziarie e bancarie offerte. Questo è quanto emerge dal Provvedimento apparso in G.U. il 9 febbraio 2011. Ciò significa che ogni risparmiatore può ricevere comunicazioni estremamente trasparenti su tutto quello che concerne i propri servizi finanziari. Tuttavia, molti spesso trascurano alcuni aspetti. Il primo riguarda proprio la lettura del contratto e delle condizioni.
Al sopraggiungere di un nuovo anno l’Istituto potrebbe rivedere alcune condizioni, per questo è bene che il risparmiatore si aggiorni costantemente per evitare spiacevoli conseguenze. Ad esempio, si potrebbe verificare periodicamente quali sono i costi delle principali operazioni che ciascuno svolge sul proprio conto. Prelievi, bonifici, versamenti o operazioni allo sportello potrebbero comportare il pagamento di un servizio che talvolta spesso si trascura. Considerando la frequenza con cui spesso si ricorre a simili operazioni, però, è utile essere a conoscenza delle regole.
Altro aspetto da non trascurare riguarda il default. Meglio evitare di mandare in rosso il proprio conto corrente perché questa condizione potrebbe determinare il pagamento di commissioni legate all’istruttoria veloce. Nella generalità dei casi, essa parte da un minimo di 50 euro a cui si aggiungono gli importi per il tasso passivo. Da quanto detto, dunque, è preferibile valutare attentamente simili aspetti per poter gestire al meglio i propri risparmi.
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