Le serate gelide e gli sbalzi termici non sono cosa nuova, ovviamente. Una volta, anzi, era normale dover sopportare le basse temperature. Il focolare, infatti, nelle case occupava solo una stanza. Spesso e volentieri, inoltre, occorreva uscire all’alba per il duro lavoro. Pensiamo al gelo delle ossa a cui si dovevano preparare i marinai quando uscivano a pescare. Per fortuna però la creatività è spesso riuscita a trovare soluzioni. Nel caso di cui stiamo per parlare, poi, si tratta di un metodo particolarmente divertente e piacevole per fornire tepore alle nostre membra.
Dal 2006 in Italia lo si riconosce come cocktail, ed è un metodo geniale e semplice per riempire di gusto il caffè con ingredienti saporiti. Venne inventato, pare, proprio dai marinai di Fano. Da lì si è diffusa la ricetta della cosiddetta moretta fanese. Dovremmo assaggiarla per renderci conto del suo sapore. E, soprattutto, per riscaldare questa fredda primavera non il solito caffè ma ecco come preparare una fantastica moretta fanese.
Gli ingredienti
Sull’origine del nome non esiste certezza. Pare che fosse ispirato all’etichetta di un liquore cubano che mostrava una ragazza dai tratti caraibici. Ma, a prescindere dalle suggestive origini, vediamo come realizzarla. Ogni famiglia e locale utilizza un metodo che prevede proporzioni leggermente diverse. Potremmo avere gli ingredienti in casa, oppure chiedere al nostro barista di realizzarlo per noi.
Anche se in realtà, per farlo, non servono grandi competenze. Per imparare magari possiamo utilizzare lo stesso dosaggio per ciascun ingrediente. Poi potremo, nel tempo, adattarle alle nostre preferenze. Per la realizzazione in casa utilizziamo una moka per preparare il caffè. Poi, in un pentolino misceliamo in porzioni uguali liquore di anice, rum e brandy. È anche possibile, al suo posto, utilizzare anche il cognac. Questo per via della somiglianza tra i due prodotti. Aggiungiamo, poi, anche due cucchiaini di zucchero e portiamo i 3 ingredienti a sobbollire.
Non il solito caffè ma ecco come preparare la ricetta con i liquori originaria di questa nota località che scalda il cuore
Versiamo ora il contenuto in un bicchierino di vetro. Potremmo utilizzare uno di quelli da espresso. Al limite potremmo utilizzare quello che in gergo si chiama bicchiere hot toddy. Questo, infatti, viene privilegiato per bevande liquorose calde. Ad esempio, si utilizza per il bombardino e per il calimero. Proviamo a versare la parte alcolica e poi, tenendo il bicchiere inclinato, il caffè. Questo aiuterebbe a mantenere stratificata la composizione. Evitiamo dunque di mescolare per non rovinarla. Infine, aggiungiamo una scorza di limone (possibilmente, secondo molti, senza il bianco del sotto buccia).
Possiamo ora gustare la bevanda saporita e riscaldante fatta dai pescatori per resistere alle temperature e al clima più proibitivo.