Chi possiede un animale domestico ben conosce i rischi che corre se non dovesse rispettare alcune norme del vivere civile. Succede molto spesso persino in spiaggia di assistere a liti e contrasti che si scatenano a causa della scorrettezza di alcuni proprietari di cani. E ancor più di frequente accade che gli escrementi degli animali vengano lasciati per strada o sui marciapiedi suscitando la riprovazione dei passanti. Chi indulge a comportamenti scorretti forse dovrebbe sapere che è il proprietario a rispondere secondo legge delle azioni dell’animale. E d’altronde sono previste multe da 300 a 1.000 euro per i proprietari dei cani per strada o sui mezzi pubblici che infrangono la normativa vigente.
E pur tuttavia non i cani che abbaiano o sporcano preoccupano i loro proprietari ma queste sanzioni da 5.000 euro di cui molti ignorano l’esistenza.
Inoltre occorre considerare che le eventuali sanzioni pecuniarie andrebbero ad aggiungersi ai costi del veterinario, della toelettatura e dell’alimentazione. E forse non sempre i proprietari hanno fatto un resoconto di quanto si spende al mese per mantenere un cane di piccola e media taglia. E ciò perché ogni mese si affrontano spese di piccola o media entità che però complessivamente esercitano un peso sul bilancio annuale. Ancor meno numerosi sono quelli che conoscono i requisiti e come ottenere la detrazione di 1.000 euro per il mantenimento del cane.
Non i cani che abbaiano o sporcano preoccupano i loro proprietari ma queste sanzioni da 5.000 euro
Secondo quanto stabilisce l’articolo 544 del codice penale esistono pene severe per chi sottopone a maltrattamenti o procura il decesso dell’animale. In particolare per i trasgressori della norma è prevista la reclusione da 3 a 18 mesi o la sanzione pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro. Oltre a chi sevizia o maltratta l’animale, è punibile anche chi lo sottopone a lavori di fatica che non potrebbe sopportare. Nello specifico la legge tutela l’integrità fisica dell’animale anche nella misura in cui vieta la soppressione dello stesso tramite metodi che procurano sofferenze immotivate.
Ciò spiega perché dovrà essere il veterinario a praticare un eventuale eutanasia in presenza di malattie incurabile per porre un termine a inutili dolori. Non è perseguibile penalmente il veterinario che sopprime l’animale con mezzi che non procurano sofferenza perché l’eutanasia del cane è legale. Solo dopo aver somministrato sedativi il veterinario procede infatti ad indurre la morte evitando così di infliggere ulteriori sofferenze all’animale.