Non ferro e manganese ma ecco cosa controllare quando i nostri bambini bevono l’acqua del rubinetto

rubinetto

Sembra banale dirlo, ma quando beviamo l’acqua del rubinetto non stiamo semplicemente svolgendo l’azione di dissetarci. Stiamo introducendo all’interno del nostro corpo varie sostanze minerali. Solo perché fisicamente non sono visibili, non significa che non possano avere nel lungo termine alcune conseguenze cui dare un’occhiata. Peraltro, la qualità delle acque potabili è certificata ed analizzata costantemente da istituti specializzati e dalle nostre ASL. I dati rilevati dall’analisi sono disponibili e, ovviamente, accessibili. A proposito di acqua potabile e rubinetti, ecco come ottenere il bonus acqua potabile.

Gli italiani, in genere, sono culturalmente molto orientati verso l’acquisto di acque in bottiglia. Secondo l’ISTAT, ad esempio, nel 2019 la spesa mensile sostenuta dalle famiglie era di 12.57 euro in media. Un dato di soli 2 euro inferiore rispetto alla media della spesa per la fornitura di acqua potabile. Dovremmo però tranquillizzarci sulla qualità del sistema di acqua potabile. Nonostante questo, tra i valori che dovremmo osservare se utilizziamo costantemente l’acqua dei nostri rubinetti, c’è questo importante indicatore che potrebbe dover essere incrementato.

Non ferro e manganese ma ecco cosa controllare quando i nostri bambini bevono l’acqua del rubinetto

Il fluoro è un ingrediente chiave del dentifricio. È coinvolto nel naturale processo di remineralizzazione dei denti. Inoltre è dotato di un’efficacia antibatterica, poiché contrasta l’adesione al dente di un batterio responsabile della carie. Ma è anche un elemento presente nelle acque potabili del nostro Paese. In alcuni paesi del Mondo, per sopperire alla scarsità di fluoro presente nelle acque pubbliche, si è proceduto, nel corso del tempo, ad una operazione di fluorizzazione dell’acqua. In Italia la questione è stata dibattuta, ma si è scelto di non procedere.

Le acque italiane generalmente sono infatti sufficientemente ricche in fluoro. Quindi, per le autorità non si è resa necessaria un’addizione farmacologica nelle acque potabili. L’Istituto Superiore della Sanità riporta che la media nazionale di fluoro nelle acque sia di circa 1 mg/l. Questo è un dato che è ben al di sotto del limite massimo consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sarebbe di 1,5mg/l. Il fatto che non sia in eccesso non significa che in alcune aree, però, non sia piuttosto scarso.

Il fluoro per i bambini

Non ferro e manganese ma ecco cosa controllare quando i nostri bambini bevono l’acqua del rubinetto. Abbiamo considerato fino ad ora il dato di fluoro presente ppm, ossia presente per milione. Sia per gli adulti che nel caso dei bambini l’assunzione di fluoro deve avvenire con particolare cautela, sia in eccesso che in mancanza. Infatti, quantitativi eccessivi potrebbero portare a casi di fluorosi. È necessaria particolare attenzione per i bambini, perché i valori raccomandati per loro sono inferiori rispetto a quelli dei soggetti adulti. Eppure non bisogna eccedere nemmeno in senso contrario. Questo infatti potrebbe rendere necessario recuperare tramite assunzione di fluoruri.

La cosiddetta fluoroprofilassi dovrebbe essere consigliata per tutti i soggetti in età evolutiva che vivono in aree con acqua a basso contenuto di fluoro (cioè in cui la quantità è indicata come inferiore alle 0,6 ppm). Se ci accorgiamo che nell’area in cui viviamo il dato è inferiore a quello indicato, dovremmo cioè contattare il pediatra di fiducia indicandogli la presenza del dato nell’acqua assunta dai nostri bambini. Starà a questa figura consigliare il da farsi. E visto che potrebbe rendersi necessaria una integrazione di fluoro per preservare la salute dei denti dei nostri bambini, sarebbe scelta saggia quella di dedicare tempo ad approfondire la questione.