Sebbene le rughe sul viso e sul collo possano facilmente rivelare il tempo che avanza non sempre l’aspetto esteriore è indicativo del benessere psicofisico. Ci sono persone molto abituate al lavoro manuale e ad intensi sforzi fisici che non si muovono agilmente anche a 50 anni. Il corpo potrebbe infatti conservare molta elasticità anche nonostante la presenza di profondi solchi sulla pelle. Molto spesso l’invecchiamento della pelle e la comparsa di macchie scure dipende per lo più da un’eccessiva esposizione al sole. Si pensi a quanti svolgono professioni che richiedono di trascorrere lunghe ore all’aperto e sotto i raggi solari.
Anche il volto infatti rivela molto delle abitudini di vita e potrebbe anche segnalare la presenza di patologie e di disturbi più o meno gravi. Ad esempio la scienza conferma che basta osservare la fronte per capire se la pressione è alta o il colesterolo totale supera i 240mg/dl. Pertanto, anche semplicemente osservando il viso e le mani di qualcuno si possono ricevere numerose informazioni sullo stato di salute. Inoltre è importante notare che non è la carta d’identità a rivelare l’età ma il modo in cui facciamo questo semplice movimento. Molto dipende infatti dalla rapidità di esecuzione di alcuni gesti e dalla facilità con cui si raggiungono specifiche posizioni. In base a tali parametri è possibile valutare la risposta di muscoli e articolazioni a determinati stimoli.
Non è la carta d’identità a rivelare l’età ma il modo in cui facciamo questo semplice movimento
Anche i tempi necessari per coprire alcune distanze a piedi sono un ottimo indicatore per individuare l’età biologica di un soggetto. E ancora pochi sanno a che velocità e per quanti chilometri camminare ogni giorno per allungare la vita. Ma al di là dell’attività aerobica che comunque alza la frequenza cardiaca, vi sono alcuni movimenti che comportano maggiore fatica con l’avanzare dell’età. Altri ancora che proprio non riusciamo più a fare perché abbiamo completamente perso l’elasticità di tendini e i muscoli non reggono più lo sforzo. A fare la differenza subentra l’età fisiologica che diversamente da quella anagrafica descrive lo stato delle condizioni funzionali e morfologiche di un soggetto. Di conseguenza un adulto di 50 anni che adotta uno stile di vita salutare e attivo potrebbe avere l’età biologica di un quarantenne.
Prendiamo in esame un semplice esercizio che richiede di appoggiare la schiena al muro e scendere sulle gambe fino a formare un angolo retto. Chi riesce a mantenere questa posizione per 25 secondi o anche meno ha un’età biologica oltre i 70 anni. Da 25 a 40 secondi si scende di qualche anno, mentre chi riesce a sostenere il peso su quadricipiti e dorsali per almeno 80 secondi dovrebbe avere attorno ai 45 anni. I più giovanili e scattanti al di là dell’età riportata sul documento di riconoscimento sono invece in grado di resistere per quasi 2 minuti.
Approfondimento
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