Gli spinaci costituiscono una delle coltivazioni tipiche degli orti e possiamo coltivarli per un periodo molto lungo che va dalla primavera fino all’inverno. Non sono piante esigenti, per cui potremo posizionarle in zone parzialmente ombreggiate dell’orto ed in piccole zone da riempimento. Sopportano molto bene il gelo, mentre non sopportano la scarsità di acqua.
Esistono vari tipi di spinaci, ma quello nano, che si può recuperare in più varietà, quali, ad esempio virdis olter, o merlo nero oppure matador è il più versatile e facile da coltivare nel periodo autunnale.
Preparazione del terreno e avvio colturale
Il terreno giusto per questa coltura deve avere un Ph superiore al 6,5 e un buon drenaggio, poiché i ristagni d’acqua portano problemi di malattie funginee. Non dobbiamo preoccuparci neanche di fertilizzare il terreno, visto che questi ortaggi possono sfruttare la fertilità residua di colture precedenti. Non va concimato, perché può accumulare azoto nelle foglie formando nitrati che sono tossici. Infine, questa coltivazione patisce l’eccessivo calore e l’eccessiva esposizione ai raggi solari. Per tale motivo dobbiamo scegliere zone di mezzombra durante il periodo estivo, oppure servirci di reti ombreggianti.
Possiamo scegliere come mesi ideali per la semina o l’inserimento di piantine, quelli di agosto e settembre e dobbiamo preparare il terreno con una buona vangatura.
Se procediamo con le semina, dobbiamo ricordare di tracciare solchi paralleli della profondità di 1,5 cm, in cui immettiamo i semi e procediamo a chiudere. Innaffiamo con regolarità fino a che le piantine non saranno ben formate. Nel caso optiamo per il trapianto di piantine, dobbiamo inserirle nei solchi ad una distanza di 15 o 20 cm di distanza tra loro e dai 40 ai 50 cm di distanza tra le fila.
Dobbiamo mettere a dimora dalle 300 alle 500 piantine, se vogliamo soddisfare le esigenze alimentari di una famiglia di 4 persone, con una produzione che vada dai 15 ai 25 kg.
Le piantine possono essere raccolte dopo circa 60 giorni dalla semina o 40 dalla messa a dimora. La raccolta può avvenire prelevando una parte del fogliamo o raccogliendo l’intera pianta.
Ecco perché non dovrebbe mai mancare nel nostro orto lo spinacio nano
Lo spinacio nano ha una maggiore semplicità colturale ed è maggiormente produttivo di quello a foglia grande. Inoltre, resiste meglio al gelo ed al freddo, per cui riesce a dare raccolti anche in inverno inoltrato. Si abbina facilmente con altre colture come insalate, radicchi, cavoli e melanzane.
Ha un basso assorbimento di sostanze nutrienti dal suolo, per cui, dopo lo spinacio nano, è possibile piantare ortaggi a medio assorbimento di nutrienti. Ha un sapore più forte e deciso rispetto agli spinaci a foglia grande. Infine, le foglie, una volta cucinate, restano compatte al palato.
Ecco perché non dovrebbe mai mancare nel nostro orto lo spinacio nano, se vogliamo disporre di un ortaggio facile da coltivare, versatile, saporito e nutriente.